Reggio Emilia, 5 aprile 2012 - Lo storico stabilimento della Latte Giglio rischia di andare ad ingrossare l’elenco dei pezzi di identità reggiana che la città ha perso negli anni. Per ora si tratta solo di una ipotesi ma i sindacati reggiani l’hanno presa molto sul serio, anche perché è emersa martedì ad un tavolo istituzionale a Bologna: in quella sede erano convocati i rappresentanti di Newlat, dei sindacati e delle istituzioni locali bolognesi.


Il motivo del confronto era dato dall’analisi della situazione di crisi che ha investito il pastificio di Corticella: uno stabilimento storico per la città di Bologna, ritenuto però non più strategico dalla Newlat. Tanto che l’azienda ne aveva deciso la chiusura e il trasferimento dei lavoratori in altre sedi del gruppo sparse per l’Italia. A fine 2011 i sindacati, grazie ad una fortissima pressione delle istituzioni locali bolognesi, Comune e Provincia in primis, riuscirono a strappare un accordo per la cassa integrazione ai 42 dipendenti, vincolata alla presentazione di un nuovo piano industriale e a un progetto per la nuova sede entro il 31 marzo. La data è scaduta e martedì scorso, nel faccia a faccia con l’azienda per la presentazione del piano, sono spuntate novità che riguardano anche Reggio: Newlat infatti ha intenzione di unificare il pastificio Corticella allo stabilimento della produzione lattiero-casearia di Reggio, ovvero la Giglio.

Non è stata definita una localizzazione certa, ma «le istituzioni bolognesi – spiega Mauro Nicolini, segretario generale della Flai Reggio Emilia – hanno affermato che si adopereranno a trovare una sede adeguata, ovviamente in territorio bolognese». Ivano Gualerzi, segretario regionale della Flai, chiede che la “partita” cambi sede istituzionale: «Ora la trattativa riguarda due territori diversi, Bologna e Reggio, occorre che si apra un tavolo di trattativa di ambito regionale».

 Nel frattempo Cgil e Cisl reggiane, attraverso le loro sigle di settore, stanno affilando le armi per mantenere lo stabilimento della Giglio a Reggio e nelle prossime ore emetteranno un comunicato congiunto. «Occorre che le istituzioni locali si attivino al fianco dei sindacati per salvaguardare la presenza a Reggio di questo storico stabilimento – afferma Nicolini – si tratta del futuro di 270 lavoratori e di un marchio con una grande tradizione». La nuova fabbrica dovrebbe sommare le produzioni di pastificio, mulino e settore lattiero caseario, oltre a nuove produzioni che ancora non sono state illustrate nel dettaglio; inoltre non è stato specificato se i lavoratori oggi in cassa integrazione saranno tutti assorbiti nella nuova attività, anche se i rumors indicano che ci sarà posto per l’80- 90% degli attuali dipendenti tra Reggio e Bologna. Tutta da definire invece la partita sull’area della Giglio nel caso in cui la nuova fabbrica sia situata a Bologna.

Simone Russo