Reggio Emilia, 22 aprile 2012 - UNA RABBIA cieca. E la lite si è trasformata in tragedia. Ivan Forte, 26 anni, autotrasportatore a Bentivoglio (Bologna), ha strangolato con le sue mani la convivente Tiziana Olivieri, 40 anni, incurante della presenza del figlio nell’appartamento. Un omicidio d’impeto, assurdo quanto brutale. Ivan Forte lo ha confessato ieri notte ai carabinieri del Nucleo investigativo e al sostituto procuratore Valentina Salvi, che coordina l’indagine.

Venerdì, dopo essere stato trattenuto in caserma per tutta la giornata, alla sera, verso le 23.30, ha deciso di confessare. È stato avvisato il suo avvocato, Federica Pingelli. Alle 3 di ieri notte è scattato il provvedimento di fermo emesso dal pubblico ministero per omicidio volontario aggravato e distruzione di cadavere. Il ragazzo ha ricostruito quel maledetto giovedì, nel loro appartamento di via Fontana 36 a Rubiera. Tiziana era a casa in ferie. I due avevano litigato e Ivan, preso dalla rabbia, era uscito. Un dettaglio confermato anche dalla madre della vittima che venerdì, subito dopo aver saputo della morte della figlia, ha puntato il dito contro il 26enne, raccontando del litigio avvenuto il giorno precedente. Un diverbio molto acceso che sarebbe ripreso alla sera, quando il ragazzo è tornato a casa.

La rabbia del giorno non si era ancora sopita. Anche se i motivi di quella discussione erano assolutamente banali, uguali a quelli che tante coppie vivono quotidianamente. Ma giovedì sera, dalle parole, Ivan è passato ai fatti. Nella furia della litigata ha messo le mani al collo di Tiziana, ha stretto talmente forte da ucciderla. Tutto questo senza nemmeno pensare che in quell’appartamento c’era anche il loro figlio di appena undici mesi: il frutto di quello che ormai era stato il loro amore. Secondo il suo racconto, Ivan Forte si sarebbe fatto prendere dal panico. E avrebbe escogitato un modo per allontanare da sé le responsabilità. È passato del tempo.

Il 26enne ha cercato di sistemare ogni dettaglio. E poi, verso le 3,30 ha deciso di mettere in scena l’infortunio domestico. Ha appoggiato il corpo di Tiziana di fianco al letto, poi ha dato fuoco al materasso. Lui è uscito con il bambino e il cane. Quindi ha bussato allarmato alla porta dei vicini. E come un perfetto attore, ha messo in scena un disperato tentativo di salvataggio della convivente pur sapendo che Tiziana era già morta.
Ieri notte, messo davanti alle tante discrepanze del suo racconto, alla fine, ha ceduto e ha ammesso l’omicidio. Domani verrà effettuata l’autopsia sul corpo della donna, già a Modena, all’istituto di medicina legale. L’esame potrà chiarire se sia morta immediatamente dopo la violenta lite. Domani o dopodomani è prevista anche l’udienza di convalida del fermo. Ora Forte è in carcere.

di Sabrina Pignedoli