Reggio Emilia, 23 aprile 2012 - LA NAVE della Costa Concordia inclinata dopo il naufragio, la foto che Ivan Forte aveva scelto lo scorso gennaio per il suo profilo su Facebook, è la rappresentazione simbolica di un menage che stava affondando. E’ bastata una discussione su come passare le ferie la prossima estate per scatenare una rabbia incontrollabile, e per questo motivo Tiziana Olivieri ci ha rimesso la vita. Ivan voleva andare in Calabria a trovare la madre, Tiziana invece voleva trascorrere qualche giorno sulla riviera romagnola. Ma prima di discutere sulla meta delle vacanze, c’erano già stati altri litigi, sempre per ragioni trascurabili. Segnali di una crisi profonda a coronamento di due anni di convivenza durante i quali era nato, undici mesi fa, il bambino da Tiziana tanto desiderato. Ed è il figlioletto l’altra vittima della tragedia consumatasi a Fontana la notte tra giovedì e venerdì.

ORA si scateneranno le interpretazioni psicologiche, si scomoderà il ragionamento sul ruolo dei tanti padri-bambini che non tollerano di passare in secondo piano e sentirsi trascurati quando arriva un figlio e la moglie diventa prima di tutto mamma. Tutto tragicamente vero. Ma bisognerà capire se questo discorso vale anche per l’omicidio di Fontana. E prima di scavare nella psiche, prima di capire il movente profondo di quel gesto spaventoso, bisognerà fare i conti con quel bambino rimasto senza mamma e, dalla notte successiva, senza papà. Quel bambino che, nelle lunghe ore passate tra l’omicidio della compagna e la simulazione di un incendio, veniva accudito da un padre sotto choc che viveva il tumulto dell’omicidio commesso nell’altra stanza. Si apprende che Ivan Forte ha pianto a lungo, rievocando lucidamente quei momenti. Più volte - confessando il delitto davanti ai carabinieri e al sostituto procuratore Valentina Salvi, con la difesa dell’avvocatessa Federica Pingelli - si è detto pentito, ha spiegato di non capacitarsi di quello che ha commesso. Dopo l’autopsia oggi all’istituto di medicina legale dell’Università di Modena, il fermo di polizia giudiziaria disposto dal pm verrà sottoposto domani a convalida.