Reggiolo, 4 giugno 2012 - DURANTE la sua visita a Milano, papa Benedetto XVI ha ricevuto donazioni per la sua beneficenza personale. E il vicario episcopale del capoluogo meneghino, monsignor Erminio De Scalzi, ieri mattina a Bresso, ha annunciato la destinazione di una somma di 500mila euro che il Pontefice devolverà a favore delle zone colpite dal terremoto.
«LA SOMMA sarà distribuita ai vescovi di Mantova, Modena Ferrara, Carpi e Bologna». E Reggio Emilia? Nell’elenco non c’è. Nessuna traccia. E dire che sono poche le chiese rimaste agibili nel territorio reggiano più colpito dal sisma.  Della situazione si è reso conto anche il vescovo della diocesi reggiano-guastallese, monsignor Adriano Caprioli, che ha già più volte fatto visita ai paesi danneggiati.

 

«Non credo che l’elenco — commenta don Mario Pini, parroco a Brugneto di Reggiolo, con chiesa parrocchiale e canonica fortemente colpite dal movimento tellurico — sia frutto di una scelta diretta del Pontefice. Forse altri hanno dettato i nomi di quelle città. Quello di Benedetto XVI è un gesto di grande carità e di attenzione verso le popolazioni colpite da questa calamità naturale, ma ci faremo sentire, attraverso la Curia, affinché anche la zona reggiana possa essere in qualche modo aiutata a coprire almeno una parte delle enormi spese che ci vorranno per tentare di tornare alla normalità».

 

PERFINO il vicesindaco Franco Albinelli, di Reggiolo, si stupisce di fronte al mancato inserimento della zona reggiana nell’elenco dei destinatari degli aiuti che arriveranno dal Vaticano: «Forse il Pontefice è stato informato male sulla situazione dei danni. Sarà nostra premura interessare la diocesi reggiano-guastallese perché segnali alla segreteria del Papa quali sono le reali conseguenze che abbiamo subìto dalle nostre parti, dove non ci sono quasi più luoghi di culto rimasti effettivamente agibili. Credo che il problema sia nato dal fatto che si è tenuto conto dell’elenco delle zone colpite dal sisma che era riportato nel decreto originario, in cui i comuni della Bassa Reggiana non erano stati inseriti».

 

«QUELLA lista è stata poi aggiornata, anche per gli effetti che il sisma ha prodotto non solo su Reggiolo e Luzzara, ma pure su Guastalla, Gualtieri, Correggio, Rolo, San Martino in Rio… Anche poche decine di migliaia di euro farebbero comodo per un oratorio-chiesa, da allestire in uno spazio coperto e riscaldato, soprattutto per il periodo invernale». 

di Antonio Lecci