Reggio Emilia, 20 luglio 2012 - PREOCCUPATI per i possibili risvolti negativi di possibili interventi di trivellazione sul territorio, i sindaci dell’Unione Pianura Reggiana – composta da Correggio, Campagnola Emilia, Fabbrico, Rio Saliceto, Rolo e San Martino in Rio – hanno scritto al Ministero dello Sviluppo Economico e all’Ufficio nazionale minerario per gli idrocarburi e le georisorse, chiedendo informazioni sulla vicenda, che già sta provocando tensioni nelle zone della val d’Enza reggiana in cui tali trivellazioni dovrebbero prendere il via.

«In relazione alle notizie apprese a mezzo stampa sulle indagini di prospezione geofisica per la ricerca di idrocarburi nel Reggiano, autorizzare a Quattro Castella, San Polo e Canossa e, secondo quanto riportato, a seguire pure in altri Comuni della nostra provincia, in considerazione dell’allarme che tali operazioni potrebbero provocare nelle popolazioni dei nostri paesi, di recente colpiti significativamente dagli eventi sismici del 20 e 29 maggio, auspicando per tale ragione che non siano in previsione analoghe iniziative nel nostro territorio. Chiediamo comunque di conoscere fin da ora gli eventuali programmi che coinvolgano i nostri Comuni». Al momento, infatti, non risultano contatti tra gli enti preposti alle operazioni e i municipi dei paesi coinvolti dal progetto.


LA LETTERA è stata firmata dai sindaci Paola Baraldi di Campagnola, Marzio Iotti di Correggio, Luca Parmiggiani di Fabbrico, Fabrizio Bellelli di Rio Saliceto, Vanna Scaltriti di Rolo, Oreste Zurlini di San Martino in Rio. Già alcuni anni fa, nella zona tra Rio Saliceto e Correggio, si erano viste delle attrezzature per la trivellazione, che avevano «sondato» un terreno in periferia, ma ben visibile anche dalla vicina strada provinciale che collega Novellara a Carpi. Ma erano tempi diversi: non c’erano i pensieri del terremoto e dei movimenti sotterranei…
 

Antonio Lecci