Reggio Emilia, 13 ottobre 2012 - MENO luci e più risparmio? Reggio è già avanti. Al di là dell’operazione ‘cieli bui’ contenuta nel decreto appena firmato dal premier Mario Monti, che prevede la razionalizzazione e l’ammodernamento della pubblica illuminazione per contenere la spesa. «Siamo già in quella direzione e, nell’ultimo anno, abbiamo già risparmiato 400mila euro», assicura l’ingegnere Alfredo Di Silvestro, dirigente del Servizio manutenzione del Comune. «Da due anni — spiega — stiamo procedendo a uno spegnimento ragionato delle luci, secondo un preciso piano energetico e determinate priorità. Ovviamente abbiamo iniziato dalle zone industriali, da parcheggi meno isolati o poco utilizzati e dalle zone con eccessiva illuminazione. Qualche esempio? Nelle rotonde i corpi illuminanti sono stati ridotti da otto a quattro, lungo le ciclabili dove è sufficiente la luce che arriva dalla strada sono stati spenti i lampioni e, dove presenti, abbiamo compattato i regolatori di tensione per l’abbassamento del flusso luminoso dalle 21 (o dalle 22 in alcune zone) alle 5».

DIVERSI, quindi, gli interventi «di limatura» fatti. Coinvolti anche i ponti di Calatrava dove, come illustra David Zilioli, dirigente dell’Unità di progetto Area Nord, «già da qualche mese l’illuminazione è stata ridotta, sia come numero di punti luce sia come intensità. Nella prima serata il flusso luminoso è più tonico, per poi abbassarsi nel corso della notte, quando c’è meno traffico».
 

IN TEMA di numeri, a Reggio sono quasi 35mila i punti luce. «Tra questi — dice Di Silvestro — circa 6mila sono già stati spenti, quindi quelli in funzione sono attualmente 29mila. E ancora: il 95% di tutti i corpi illuminanti della città sono ad alta efficienza energetica, ovvero a vapori di sodio e non di mercurio. Tutto ciò, inoltre, si traduce in tonnellate di anidride carbonica in meno scaricate nell’atmosfera, quindi un importante vantaggio anche per l’ambiente, non solo per le casse».
 

IL DIRIGENTE comunale, comunque, scaccia i fantasmi di chi immagina già città buie e insicure: «Stiamo cercando di rendere la cosa il più soft possibile, per un impatto meno violento. Procediamo con buon senso, non a manetta, valutando impianto per impianto». E non perché, adesso, è il governo Monti a suggerire «lo spegnimento dell’illuminazione ovvero il suo affievolimento, anche automatico, attraverso appositi dispositivi, durante tutte o parte delle ore notturne» e «l’individuazione della rete viaria ovvero delle aree, urbane o extraurbane, o anche solo di loro porzioni, nelle quali sono adottate le misure dello spegnimento o dell’affievolimento dell’illuminazione, anche combinate fra loro» . «Il decreto — conclude Di Silvestro — fissa dei criteri a cui lo Stato deve ancora adeguarsi, mentre noi siamo già avanti. Proseguiamo per la nostra strada, nella direzione già intrapresa». Altri interventi sono già in programma ma i cittadini, secondo il dirigente sel Servizio manutenzione, possono dormire sonni tranquilli. Anche se più bui.
 

Francesco Pizzigallo