Reggio Emilia, 31 gennaio 2013 - “La sosta gratuita? E' una colossale truffa”. Sono parole destinate a scatenare polemiche quelle pronunciate dall'assessore alla mobilità Paolo Gandolfi, sulle strisce blu a pagamento.
 

“Il traffico automobilistico è al tempo stesso un fattore vitale e letale per le città – ha detto l'assessore -. La sosta è parte integrante del problema del traffico e in quanto tale impone delle scelte. Garantire a tutti i cittadini la sosta gratuita è impossibile, ma è anche e soprattutto sbagliato, ecco perché. La sosta gratuita è una delle più colossali truffe nei confronti dei cittadini e degli automobilisti stessi. Incentiva l’uso dell’auto e rende più difficile trovare posto. Per questo, mentre noi ci accapigliamo per gli stalli blu, in altri Paesi hanno già cominciato a eliminare i parcheggi”.
 

“Senza arrivare a questi estremi, il pagamento della sosta è uno dei principali sistemi per disincentivare l’uso dell’auto e favorire la mobilità alternativa e sostenibile. Tale principio è applicato non solo qui a Reggio, ma in tutte le città, anche dove ci sono meno alternative all’auto, anche in modo più radicale, anche presso gli ospedali. Gradualmente si passa dalla sosta libera, libera si fa per dire perché spesso è occupata, alle regole. Con le regole si trovano le soluzioni per chi ha particolari esigenze, per tutelare i diritti o per chi non ha alternative. Con la sosta libera, si fa per dire, vale solo la regola di chi arriva prima o di chi lascia l’auto più a lungo. Con le regole si favorisce la scelta di un mezzo alternativo all’auto, liberando spazi e opportunità a chi questa scelta non la può compiere. Sta meglio chi lascia l’auto, risparmiando alcune di migliaia di euro all’anno, sta meglio chi è costretto ad usare l’auto. Al principio di tutto c’è una scelta difficile. Più facile lasciare tutto com’è; nessuno cambia nulla, apparentemente il consenso rimane alto e i costi bassi. Ma non è così. I problemi si accumulano e i costi sono messi a carico del futuro, come sempre si tende a fare nel nostro Paese. Quanto costano ai singoli cittadini i parcheggi che si continuano a costruire per dare l’illusione che l’uso dell’auto sia un diritto universale, come la libertà o l’uguaglianza?”.
 

“I due parcheggi che ospedale e Comune costruiranno nei prossimi anni nei pressi dell’ospedale costeranno 1 milione di euro e 500mila euro è costato quello realizzato nel 2008 in viale Murri. Se non si sceglie oggi, appena questi verranno ultimati non saranno già più sufficienti e ce ne vorranno altri. Io mi chiedo: ha senso tutto ciò? Il terreno verde che consumiamo costruendo i nuovi parcheggi non è uno spreco? Non è anch’esso un’ipoteca sul futuro atta solo a mantenere inalterate le nostre abitudini e i nostri sprechi di oggi? Le patologie respiratorie derivanti dall’inquinamento non hanno forse un costo umano ed economico? Le denuncia spesso l’Ausl; oggi questi moniti non contano più? Che senso ha un ospedale assediato dalle auto? Gli incidenti? Lo stress? I disagi a chi vive in strade invase dalla sosta selvaggia? Il costo di chi deve controllare che le auto in sosta non ostruiscano vie, cancelli, marciapiedi? Le multe? Questi sono costi che tutti paghiamo tutti i giorni, bambini compresi, compreso chi l’auto non la usa".

"L’unica differenza è che tali costi non sono scritti su di un cartello e non hanno un colpevole su cui scaricare le responsabilità. Sono costi che paghiamo più o meno inconsapevolmente tutti e che scarichiamo sulle spalle dei nostri figli, rapinando il futuro. Tutto questo può essere accettato, l’importante è non fare scelte. Tanto si possono fare dopo, c’è sempre una campagna elettorale, una congiuntura sfavorevole, qualcuno da accontentare, una richiesta in più da fare, qualcuno da incolpare, una scusa, un espediente, una furbizia. Io non sono d’accordo: si possono sempre trovare dei correttivi, amministrare significa anche adeguare le soluzioni a esigenze diverse, ma le scelte alla fine si devono fare”.