Reggio Emilia, 15 aprile 2013 - Esplosioni e morti alla Maratona di Boston, paura per una decina di reggiani. "Stanno tutti bene e stanno già tutti in albergo". La rassicurazione arriva da Fulvio Massini, responsabile agenzia 'Born2run' di Reggio Emilia, una delle più importanti nell'organizzare spedizioni internazionali per le più famose maratone nel mondo. Con loro sono partiti 60 dei 227 italiani iscritti alla maratona di Boston. "Uno dei nostri concorrenti, Paolo Rossi di Montecatini - ha aggiunto Massini - al momento dell'esposione si trovava a un centinaio di metri e l'ha sentita fortissima però non ha ripostato danni. Siamo tutti molto scossi ma al sicuro".

Unico reggiano già al traguardo, poco prima dell’esplosione, Bruno Benatti di Guastalla. Poi c'erano Paolo Melloni di Poviglio, Carlo Carletti di Reggiolo e Fausto Pavesi di Guastalla.

Sono state due le esplosioni sulla linea del traguardo che hanno provocato almeno tre morti, tra cui un bambino di 8 anni, e oltre 140 feriti, di cui 23 gravi. Tra i feriti ci sono 8 bambini. Poi sono stati individuati altri tre ordigni inesplosi, che sono stati fatti brillare. La polizia di Boston ha poi riferito di una nuova esplosione ‘Jfk Library’, l’istituzione che commemora il presidente Kennedy, ma non sarebbe collegata alle altre due.

Le bombe sono il frutto di un evento ‘’ben coordinato e pianificato’’: lo hanno detto fonti del governo americano alla Cnn. “Apparentemente c’è stato un attentato”. Lo ha detto il vicepresidente Usa Joe Biden riferendosi alle esplosioni avvenute alla maratona di Boston. “Non conosco i dettagli sulle cause”, ha comunque precisato Biden.