Reggio Emilia, 27 aprile 2013 - «COL SUO SOLITO charme Bassi arriva con 20 minuti di ritardo, firma subito sia l’ingresso che l’uscita per assicurarsi il gettone, così come fa Iotti anch’egli pure già uscito...20 minuti di presenza per 60 euro lordi, fanno 180 euro all’ora. Mica male eh?». Così scrisse — anzi, ‘postò’ su Facebook — il presidente della Commissione comunale scuola, Andrea Capelli, Pd. E’ accaduto mercoledì pomeriggio. Tutto grillinamente in diretta, pubblico e sarcastico: foto della carta intestata, elenco dei consiglieri, firme dei presenti con orari d’ingresso e uscita; e a corredo il commento presidenziale, che censura l’operato dei consiglieri d’opposizione Claudio Bassi (Pdl), e Matteo Iotti (Progetto Reggio), entrambi avvocati, rei — bacchetta Capelli — di aver guadagnato il gettone senza troppa fatica, e perdita di tempo.
Su Facebook — dove la moderazione non è di casa — la sortita ha un effetto dirompente: c’è chi grida al reato, chi se la prende con i due della minoranza, chi invece (Emiliano Malato, ex consigliere comunale) si arrabbia con lo stesso Capelli.
Claudio Bassi non ci sta. Contesta metodo e contenuti: «Sono arrivato alle 16,35, non alle 16,55, come invece ha scritto Capelli. A proposito: chi gli dà il diritto di segnare, accanto alla mia firma, gli orari di ingresso e di uscita? É una scorrettezza. Al di là di questo: ho ascoltato la relazione dell’assessore Iuna Sassi, conservo ancora i miei appunti. Alla fine sono andato via perché si sarebbe parlato del bilancio e mi erano già stati recapitati tutti i documenti, che avevo esaminato. Non andiamo a tariffa oraria. A volte in consiglio comunale siamo impegnati anche cinque o sei ore e il gettone non è cambia. Io — aggiunge Bassi — l’ho detto più volte: le 16,30 non sono un orario agevole per chi lavora. E comunque non accetto lezioni da Capelli. Ci sono consiglieri che giocano col telefonino, lo dica. Io in politica ho sempre dato tutto l’impegno possibile».
Anche Iotti, che presiede la Commissione controllo è arrabbiato: «Sono uscito per una lunga telefonata di lavoro, eppoi sono rientrato. Ma io chiedo: tra me che ero momentaneamente fuori e il presidente Capelli che giochicchiava con Facebook durante i lavori, chi ha fatto peggio? Io avevo chiesto di cambiare il regolamento. Cioé: hai il gettone se superi una determinata soglia di durata della stessa riunione. La maggioranza, cui appartiene lo stesso Capelli, ha detto no».
E Capelli? «Sì, se n’era parlato. Ma cambiare il regolamento sarebbe stato troppo complicato. Per esempio: stai lì un’ora, ma se poi la commissione ne dura tre non prendi il gettone. Così abbiamo optato per la doppia firma. Per far leva sul senso del dovere. Perché a tutt’oggi se uno entra ed esce ha comunque diritto al gettone. Ma vedo che non basta». Anche Capelli, qualche volta, è arrivato in ritardo: «Ma allora non firmo. Rientra nella buona prassi del buon politico. E’ etica, non regolamento».

Andrea Fiori