SAREMO a Bologna in 20 minuti, a Milano in 44, a Rimini in un’ora e 23, a Roma Termini in due ore e 17. L’importanza della «stazione Av Reggio Emilia Mediopadana» in fondo si riassume in questi pochi, sbalorditivi numeri. L’opera di Santiago Calatrava ammalia con le sue geometrie avveniristiche; ma, quel che più conta, ci cambierà la vita. Ci trasformerà in cittadini di Bologna e Milano, ci avvicinerà al mare — risparmiandoci le infinite colonne autostradali della domenica — e anche le meraviglie di Roma, dal 9 giugno, saranno a portata di toccata e fuga.

Per una volta, va detto: dobbiamo essere grati agli amministratori che nel 1998 riuscirono a siglare gli accordi. Non pensarono all’immediato, ma al futuro della città.

E adesso? Adesso bisogna meritarsela. Bisogna lavorare, con impegno costante, all’ampliamento dei parcheggi e a tutti i collegamenti di supporto. Bisogna promuoverla, perché — passata l’euforia — non si tramuti in una galleria d’arte moderna nell’afa della pianura. E, come fa giustamente la Procura, bisogna esaminare le carte degli appalti e dei pagamenti. Perché su auesta spettacolare macchina del tempo non si stenda nemmeno un’ombra.

di Andrea Fiori