Reggio Emilia, 4 giugno 2013 - UNO su mille ce la fa. Anzi otto sul 1330. Ieri mattina si è tenuta la prova scritta del concorso per agente di polizia municipale (per il Comune di Reggio). Otto posti a tempo indeterminato che hanno fatto gola a tantissima gente, arrivata da tutta Italia. Per l’occasione è stato affittato il padiglione D delle Fiere, dove hanno trovato posto, tra i banchi, i candidati (altri 258 sono stati in precedenza non ammessi alle prove). «Vincere questo posto cambierebbe la vita — racconta Francesca Maggiolini, 26 anni —, ora lavoro in una pizzeria ma ho deciso di provare il concorso. L’ultima settimana l’ho passata a studiare...». Si tratta inoltre di un piccolo investimento se contiamo che in molti hanno speso soldi per ottenere la patente della moto, obbligatoria per la polizia.
 

«SONO un ragioniere che lavora come programmatore informatico e autista — spiega il reggiano Luca Giancola, 31 anni —, ma questo posto di lavoro migliorerebbe la qualità della mia vita. Sono tranquillo, anche mia moglie mi appoggia mi ha fatto gli ‘in bocca al lupo’ questa mattina». Nikolaj Sassi, 22enne reggiano: «Lavoro in una cantina, ma le forze dell’ordine mi hanno sempre affascinato. Sono fidanzato e ovviamente alla mia ragazza farebbe piacere che fossi uno degli otto. Si tratta di un bel lavoro, di un posto per la vita».
 

DURANTE l’attesa c’è chi fa amicizie chi ripassa il Codice della strada. Molti i giovani disoccupati che tentano la ‘fortuna’, laureati in psicologia, fisica, lingue straniere, economia. Anche le professioni sono ben rappresentate: meccanici, operai, segretarie ed agenti di polizia che cercano un incarico a tempo indeterminato. Come l’agente Domenico Giordano, arrivato da Salerno e operativo sulla Costiera amalfitana: «Se dovessi passare l’esame verrei subito a Reggio, ci verrei a piedi, sarebbe un ottimo cambiamento per me. Ho trent’anni, devo pensare a stabilizzarmi e magari a sposarmi». Maria Bello invece è arrivata da Caltanissetta. Ha 32 anni, laureata e disoccupata. «Per venire a Reggio ho preso il treno, è stato come il viaggio della speranza — racconta la Bello —. Ormai ci sono abituata, faccio concorsi per la polizia in tutta Italia».
 

ACCANTO a lei c’è Cristina De Leo, 33 anni, di Prato, diplomata all’istituto d’arte. «Mi sono svegliata alle cinque del mattino — dice la De Leo —. Ho fatto altri concorsi, oggi sono qua per provare a cambiare la mia vita». Più concentrato, in disparte e sotto la pioggia, Fabio Magliacca attende di entrare. Viene da Milano e si definisce un abitué dei concorsi pubblici: «Sono un operaio in fabbrica. Cambierei lavoro al volo perché so che cambierebbe la mia vita».
 

Cosimo Pederzoli