Reggio Emilia, 18 giugno 2013 - UNA serie di consulenze fatturate dall’associazione Nens, un centro di studi economici di Roma presieduto dall’ex Ministro Vincenzo Visco e cofondato dall’ex segretario del Pd, Pier Luigi Bersani (che risulta ancora associato, pur senza cariche) che il colosso della cooperazione rossa Ccpl di Reggio Emilia «non è stato in grado di giustificare con idonea documentazione». Su questi documenti l’Agenzia delle Entrate ha acceso la sua attenzione nel corso di una serie di controlli che hanno portato ad un accertamento da oltre tre milioni di euro ai danni della cooperativa. Quello relativo alle fatture del Nens, va chiarito, è solo una parte di un più complessivo lavoro di analisi effettuato dall’Agenzia delle entrate.
 

Il motivo del contendere? Il costo delle consulenze è stato detratto ai fini fiscali: l’ente di verifica tributaria contesta la regolarità di questa operazione, sostenendo che abbia portato in sostanza ad un minore versamento di tasse rispetto al dovuto. Il Ccpl invece (gruppo industriale da 850 milioni di valore della produzione), ha presentato ricorso alla commissione tributaria, sostenendo la correttezza del suo operato. Ma la commissione sul punto ha dato torto alla coop: secondo i giudici l’azienda non è «riuscita a dimostrare il concreto collegamento tra la propria attività imprenditoriale e la consultazione della banca dati di un’associazione, come appunto la Nens, che si occupa di studi macroeconomici ed econometrici».


IN PARTICOLARE l’attenzione dell’agenzia delle entrate sarebbe stata catturata da uno studio da 25mila euro. Sugli importi fatturati, gli ispettori del fisco hanno sollevato un’obiezione semplice: i mancati incassi fiscali devono essere ‘ripresi a tassazione’. Dall’associazione Nens, il direttore Giovanni Sernicola si dice sicuro della correttezza del proprio operato. «Noi abbiamo una contabilità trasparente. Emettiamo la fattura, riceviamo il corrispettivo comprensivo di Iva e poi la versiamo».
 

Ma l’acquisto di questi elaborati da parte del Ccpl è giustificato? Secondo Sernicola sì: «Forniamo dati e studi, principalmente a società cooperative, che per loro è difficile reperire. Elaboriamo una serie di analisi generali e poi altri studi che ci vengono richiesti specificatamente. Spesso ci vengono richiesti approfondimenti di natura fiscale e di mercato». In definitiva «La prestazione da parte nostra c’è stata e abbiamo versato quanto dovuto. E’ chiaro che quando gli ispettori fanno grandi accertamenti su molte voci, ci può essere un contraddittorio».
 

Ccpl ha annunciato il ricorso: «Nella convinzione della correttezza e della trasparenza del proprio operato, sicuri che le contestazioni siano frutto di una logica interpretativa e non della stringente applicazione delle normative in vigore, Ccpl ricorrerà negli ulteriori gradi di giudizio». La commissione tributaria ha infatti dato ragione all’Agenzia anche sul recupero di tassazione su altre somme: in particolare, spese di rappresentanza che erano state contabilizzate come pubblicitarie, attraverso una serie di sponsorizzazione nei confronti di Comune e Provincia di Reggio Emilia.

Simone Russo