Reggio Emilia, 25 giugno 2013 - IL FIGLIO, poco più che trentenne, che denuncia il padre ormai in pensione perché «lavora in nero» e gli ruba clienti; fa ‘concorrenza sleale’. Capita anche questo, in tempo di crisi. È successo il mese scorso, nella Bassa. Protagonisti della vicenda, che ha del paradossale, due riparatori di elettrodomestici, legati da uno strettissimo legame di parentela. Prima ha telefonato al 117. Poi, non contento, si è presentato direttamente dagli uomini delle Fiamme Gialle, per sporgere regolare denuncia.
«Un episodio che dà la misura dell’attuale crisi economica», spiega il comandante provinciale della Finanzia, Ippazio Bleve.
 

Questa è soltanto una, delle numerose indagini (gli accertamenti specifici sono ancora in corso) che i militari stanno portando avanti sul nostro territorio.
È STATO presentato ieri, infatti, nell’ambito della cerimonia per il 239° anniversario della fondazione del Corpo, il punto sull’attività svolta dai finanzieri nel corso dei primi cinque mesi del 2013 che evidenzia «significativi risultati in tutti i settori operativi, con particolare riferimento ai fenomeni maggiormente lesivi per il bilancio dello Stato, come le frodi tributarie, l’evasione fiscale e l’economia sommersa», come spiega il colonnello Bleve. Servizi «trasversali ed efficaci, che richiedono una spiccata azione di intelligence, analisi di rischio e metodologie di intervento più incisive, tipiche di una forza di polizia».
 

I NUMERI, sono impressionanti. In materia di Iva sono state contestate sottrazioni di imposta per 110 milioni di euro, solo da gennaio a questa parte. Le persone denunciate alla magistratura per reati fiscali sono state 32. E, per rendere più efficace l’azione di contrasto alla criminalità economica, sono state avanzate proposte di sequestro ‘per equivalente’ per oltre un milione di euro.
Non solo. Nel corso dell’anno sono state denunciate 16 persone per avere emesso o annotato fatture fittizie per 187 milioni di euro.
 

Ammonta a 2 milioni, invece, l’Iva sottratta allo Stato attraverso le frodi carosello che, alterando la leale concorrenza tra le imprese, continuano a creare scompensi al libero mercato.
Un altro punto ‘caldo’ è quello del contrasto alla criminalità organizzata (significativamente presente nella nostra città). In particolare verso il reinvestimento di capitali sporchi nel processo produttivo. In questa ottica sono stati svolti 69 interventi (tra ispezioni antiriciclaggio e approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette), rilevando 22 violazioni.
Infine, la lotta all’usura: di pochi giorni fa la scoperta di un ‘giro’ tutto al femminile dove, usuraio, complice e vittima, erano tre donne.
 

Benedetta Salsi