Reggio Emilia, 1 ottobre 2013 - UNA molestia via Facebook, attuata — secondo la denuncia presentata dai genitori della parte lesa — di un maestro delle elementari nei confronti di uno studente 14enne, fratello di una delle alunne della classe affidata allo stesso docente (non riveliamo l’identità e la scuola per tutelare i minori coinvolti).

 

In pratica, l’uomo avrebbe chiesto al ragazzo di potergli far scattare foto in biancheria intima da parte di un esperto nel settore, suo amico. E, nel frattempo, chiedeva anche di inviargli qualche scatto a torso nudo. Non solo, l’insegnante — che si nascondeva dietro un profilo dal nickname inventato, con un’immagine del profilo in cui era coperto da una maschera — sempre secondo la versione della famiglia (assistita dall’avvocato Davide Martinelli), avrebbe invitato lo studente a non proferire parola su quelle proposte. Ma così non è stato e tutto è stato raccontato in famiglia. A quel punto è partita l’indagine. Così, la sorellina è stata tenuta a casa da scuola alcuni giorni, proprio per capire se dietro le proposte via internet ci fosse davvero l’insegnante della bambina. E in effetti, dopo alcune mattinate di assenza, si è presentata la reazione prevista: sarebbe arrivato al 14enne un nuovo messaggio con richiesta di spiegazioni proprio sull’assenza dell’alunna. Dunque, un elemento in più — secondo gli investigatori — per intuire che, a inviare i messaggi al 14enne fosse davvero il maestro della sorellina e non un millantatore che usava il profilo facebook altrui.
 

 

TUTTO avviene nel maggio dell’anno scorso. Qualche mese fa l’insegnante avrebbe subito anche una presunta aggressione a suon di schiaffi e pugni da parte del padre del ragazzo (episodio per cui è stata sporta querela).
Stando alle accuse, l’uomo ha chiesto l’amicizia al giovanissimo sul social network, spiegandogli anche che era il maestro della sorellina. Gli avrebbe detto di avere un amico fotografo che stava cercando nuove figure per sfilare e per book fotografici. E gli avrebbe chiesto anche di mandargli, intanto, qualche suo scatto a torso nudo. Il ragazzino avrebbe replicato che sua madre non vuole che lui abbia contatti con gli sconosciuti.

 

«Ma perché glielo devi dire ai tuoi genitori? Non facciamo niente di male... », avrebbe risposto il docente. Ma il ragazzino, stando alle ricostruzioni, non si è lascia incantare e diserta i due appuntamenti che gli vengono dati. I messaggi sarebbero durati 20 giorni. Così, scatta pure la denuncia ai carabinieri da parte della madre, poi partono le indagini della polizia postale. E ora, a suo carico, c’è un fascicolo aperto in procura. Il suo computer è stato sequestrato dagli investigatori per capire se ci siano altri contatti con minorenni. Contestualmente, alla fine dello scorso anno scolastico, il maestro è stato sospeso. Contattato dal Carlino, il dirigente scolastico dell’istituto in questione ha preferito non parlare della vicenda, trincerandosi dietro un deciso «no comment», senza confermare o smentire l’esistenza di sospensioni o indagini.
 

Antonio Lecci