Reggio Emilia, 29 ottobre 2013 - Undici giovani di Reggio Emilia, quasi tutti italiani incensurati e di buona famiglia, sono finiti in manette nell’operazione antidroga dei carabinieri denominata 'gray zone'. L’indagine ha portato alla luce oltre due anni di attività di spaccio, documentando centinaia di cessioni di droga consentendo complessivamente 11 arresti oltre al sequestro, nella fase delle indagini, di circa un chilo di droga tra marijuana, hascisc ed eroina bianca e danaro provento dello spaccio.

Per lo stesso Gip che ha emesso le ordinanze di custodia cautelare in carcere i giovani coinvolti nell’indagine svolgevano un’attività che, se fosse lecita, si inserirebbe senza difficoltà nel modello disegnato dall’art. 2082 del codice civile ovvero l’attività di imprenditore.

 

Ci sono anche studenti universitari e insospettabili ‘figli di papa’’ tra gli 11 arrestati per spaccio di eroina a basso prezzo, perché tagliata male, marijuana e hashish nell’operazione. Individuate centinaia di cessioni di droga a ragazzi giovani, anche minorenni. Le indagini sono partite in estate con l’arresto di due ragazzi italiani in possesso di mezzo chilo di marijuana. E’ spuntato cosi’ il vasto giro di spaccio.