Reggio emilia, 13 marzo 2014 - Una slavina fronte 250 metri per 150 metri si è staccata oggi, poco dopo le 14 sull'Alpe di Succiso in località Rio Pascolo, tra il rifugio Rio Pascolo e il crinale, travolgendo due alpinisti di Berceto (Parma), uno con snowboard, l'altro con gli sci,  entrambi provvisti di A.r.t.v.a..

Uno di loro, S. M. di 21 anni, è stato recuperato e portato in elisoccorso a Parma, ed è in gravissime condizioni in prognosi riservata nel reparto di Cardiochirurgia. Un secondo escursionista, V. R., 32 anni, è stato trovato sotto un accumulo nevoso di oltre due metri e mezzo. I soccorritori non hanno potuto fare altro che constatare il decesso.

I soccorsi sono stati allertati da un testimone oculare che ha visto staccarsi la valanga. Anche se da subito erano state segnalate solo due persone travolte dalla slavina, si è a lungo cercato una terza persona per la presenza di tre auto nel rifugio lambito dalla valanga. 

I due ragazzi erano escursionisti esperti: avevano con loro delle pelli di foca, di quelle che di solito si usano per praticare scialpinismo o sciescursionismo. Frequentavano con passione la zona e non erano sprovveduti: non a caso i loro corpi sono stati localizzati velocemente (il primo dopo solo tre minuti dallo sbarco dei soccorritori dall’elicottero) grazie al segnale Artva, l’apparecchio di ricerca dei travolti in valanga, che si usa appunto per individuare le persone travolte da slavina, e di cui i due ragazzi erano dotati. La vittima era uno scialpinista esperto, conosciuto anche dai volontari del soccorso alpino della zona. A Berceto faceva il cuoco.

Sul posto i Carabinieri della  Stazione di Ramiseto e della Compagnia di Castelnovo Monti, i Vigili del Fuoco, la Polizia Provinciale ed il Soccorso Alpino. Sui fatti sono in corso le indagini dei carabinieri della Stazione di Ramiseto coordinati dalla Procura reggiana che ha aperto una inchiesta. Il corpo senza vita dell'escursionista è a disposizione degli inquirenti.

Continueranno anche nella giornata di venerdì le azioni di bonifica sui pendii della montagna, per scongiurare il coinvolgimento di altre persone.

La zona - al confine con Parma e Massa Carrara - e’ tra le piu’ ambite in Emilia per lo scialpinismo.