Reggio Emilia, 16 aprile 2014 - E’ in uso alla polizia municipale di Guastalla (e non a quella di Reggio, del tutto estranea alla vicenda) la vettura individuata a San Marino dalla polizia civile, nonostante la norma che vieta a veicoli di forze dell’ordine «straniere» di entrare nello Stato autonomo in assenza di apposita comunicazione. Il veicolo è stato individuato l’altra mattina verso le 9 davanti a un centro commerciale.

Comandante Marco Gatti, cosa ci faceva una vostra auto a San Marino?
«E’ stata usata da un nostro agente, regolarmente autorizzato alla trasferta, per incontrare i rappresentanti di una azienda di sistemi di vigilanza e di programmi per la videosorveglianza, in vista di un potenziamento dei controlli elettronici sul territorio di Guastalla».

Perché l’auto, con i colori d’istituto, era in territorio “straniero” pur senza la comunicazione alla polizia di San Marino prevista in questi casi?
«Perché, in realtà, l’incontro tra il nostro agente e il rappresentante della ditta si pensava dovesse avvenire in territorio italiano, ancora nel comune di Rimini. Quando però si è ritrovato nei pressi del luogo dell’appuntamento, si è capito che si trattava della sede di San Marino di quella società».

Perché non è stata inviata comunicazione?
«La faccenda doveva essere sbrigata in pochi minuti. E il nostro agente non ha pensato a una necessità urgente della comunicazione alla polizia civile di San Marino. E neppure si sapeva che in questo periodo, a causa precedenti poco felici indipendenti da noi, su questi banali “sconfinamenti” c’è un controllo rigido in quello Stato».

L’auto era nel parcheggio di un centro commerciale, però.
«L’agente, arrivato sul luogo dell’appuntamento, a pochissime centinaia di metri dal confine con Rimini, non ha trovato il rappresentante dell’azienda, che sarebbe arrivato di lì a poco. E ne ha approfittato per una semplice colazione al bar di quel centro commerciale».

Cosa è accaduto quando la polizia civile lo ha fermato?
«L’agente è stato identificato. Poi, sempre conversando amichevolmente coi colleghi, è stato invitato a portare l’auto di servizio fuori da San Marino, potendovi rientrare solo dopo l’invio della comunicazione ufficiale».

Antonio Lecci