Novellara (Reggio), 23 aprile 2014 - MINACCE di morte al sindaco di Novellara, Raul Daoli. La lettera è arrivata in Comune insieme alla normale corrispondenza il 14 gennaio, diretta al ‘‘signor sindaco di Novellara’’, ma la notizia è trapelata soltanto ieri. La missiva era zeppa di minacce e faceva preoccupanti riferimenti pure alla famiglia del primo cittadino. Daoli ha consegnato la lettera in caserma, sporgendo denuncia verso ignoti.

Il sindaco Daoli – in scadenza dopo due mandati – si è affrettato a recarsi in caserma per presentare querela contro ignoti. La lettera è stata scritta da mano incerta, guidata da una mente poco acculturata che ha sfornato poche frasi sconclusionate, ma che evidenziavano minacce alquanto decise. Senza fare riferimenti precisi alla sua attività politica.

PUR non sottovalutando la situazione – il caso dell’omicidio del messo comunale Raul Becchi, di alcuni anni fa, deve far riflettere in tal senso – i carabinieri non hanno ritenuto necessario adottare particolari misure di sicurezza.

«No, per me nessuna misura di protezione – conferma Daoli – pur se nei giorni successivi il ricevimento della lettera ho adottato alcuni accorgimenti: evitavo di rientrare quando era già buio, cercavo di stare in luoghi frequentati, di cambiare itinerario, mi guardavo un po’ di più attorno… Non ho condiviso molto questa storia con i miei familiari, non li volevo preoccupare».

Non è la prima volta che sindaci della Bassa ricevono minacce: a Guastalla si ricordano le scritte ingiuriose su muri esterni di edifici, a Brescello arrivò una lettera con un proiettile, a Boretto venne incendiata un’auto… La lettera anonima giunta a Novellara potrebbe rappresentare lo sfogo «pesante» di un cittadino che si è forse ritenuto ingiustamente trattato di fronte a richieste di intervento a suo favore. Pare da escludere che alla base della lettera incriminata possa esserci il clima pre elezioni, finora rimasto su toni assai civili.

«PURTROPPO ogni tanto capitano episodi come questo a un sindaco - dice Daoli -. Ed è bene segnalare ogni volta la cosa ai carabinieri, anche per fare le necessarie verifiche. Certo il messaggio era diretto e pesante, il tema era di sfondo razziale, minacce dirette che sembravano provenire dalla contrarietà verso la politica multiculturale che caratterizza il nostro paese. Novellara è un po’ esposta per il suo impegno in questo campo».