Reggio Emilia, 31 gennaio 2014 - I mille rivoli percorsi dal pennello di un maestro ci conducono da Reggio a Bagheria, per fare ritorno nella nostra città. Non prima però di avere morso il nuovo fermento artistico di Londra, nella quale scopriremo un manipolo di artiste reggiane a Brick Lane. Sarà il benefico influsso di Escher, sarà che negli ultimi anni in centro si è verificata una piccola esplosione di gallerie e proposte espositive da tenere d'occhio... Fatto sta che oggi vi vogliamo dare il benvenuto al nuovo appuntamento con le mostre del Resto del Carlino Reggio. Vi terremo compagnia ogni settimana con il meglio che l'arte ha da offrire a Reggio Emilia, gettando uno sguardo in provincia e un occhio agli eventi fuori porta. Ci piace anche segnalare gli emergenti. I più meritevoli di attenzione.

Ora andiamo a incominciare nel segno di Guttuso (FOTO) e, mi raccomando, seguiteci.

Aprono in città

Renato Guttuso
La Galleria de’ Bonis, punto di riferimento per lo studio e il mercato di Renato Guttuso (1911-1987), dopo il progetto monografico presentato sul palcoscenico internazionale di “ArteFiera” a Bologna, propone, nel suo spazio di Reggio Emilia (V.le dei Mille, 44/B), due ricche esposizioni dedicate al Maestro di Bagheria. Le mostre, in programma da sabato 1 febbraio al 20 febbraio e dal 22 febbraio al 13 marzo, ripercorreranno la storia di Guttuso e, attraverso il suo sguardo, i cambiamenti della società italiana, della quale è stato interprete e poeta.
Opere scelte, fra cui pezzi rari e preziosi, per meglio conoscere le diverse fasi della sua ricerca e la ricchezza tematica della sua pittura.
In mostra, dipinti ad olio su tela rappresentativi di ogni decennio e di ogni soggetto caro all’artista: intense nature morte, figure, luoghi amati e moderne scene di genere. Ampio spazio sarà dedicato ad opere coeve ai grandi pezzi museali, come “La crocifissione” (Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma) e “La spiaggia” (Galleria Nazionale, Parma): non solo studi preparatori, ma anche opere finite, parte di un preciso percorso di studio.
Non mancheranno, inoltre, chicche e perle curiose: un bozzetto per un costume teatrale con un campione di stoffa appuntato a fianco (nota per il costumista) ed un autoritratto ideale, nel quale compaiono solo una mano dell’artista, la sua tavolozza ed una rosa, enigmatico rebus della sua personalità. Per finire, quattro opere della serie originale dalla quale sono stati realizzati i suoi famosi Tarocchi ed una selezione di chine e disegni su carta, per analizzare i diversi approcci di Guttuso alla figura.
La prima esposizione, che sarà inaugurata sabato 1 febbraio alle 17.30, sarà visitabile da martedì a sabato con orario 10.00-13.00 e 16.00-19.00, giovedì ore 10.00-13.00. La successiva mostra sarà allestita dal 22 febbraio al 13 marzo. I due progetti, dopo l’anteprima reggiana, gireranno l’Italia, ospitati da altre gallerie.
Per informazioni: tel. 0522 580605, info@galleriadebonis.com, www.galleriadebonis.com.

Dante Salamini
La storica sede di Palazzo Casotti a Reggio Emilia (Piazza Casotti, 1) ospita, dal 1 al 23 febbraio, una mostra retrospettiva dedicata alle incisioni di Dante Salamini (1932-2000), artista, progettista, designer e pubblicitario reggiano.
Curata da Dante Battaglia, l’esposizione è realizzata in collaborazione con il Comune di Reggio e l’Associazione Amici del Chierici - Onlus.
In mostra, oltre settanta incisioni realizzate dalla fine degli anni ’60 agli anni ’80. Un corpus di opere che testimonia quanto l’attività calcografica fosse centrale all’interno delle sua ricerca, anche in relazione ad una città, Reggio Emilia, che vanta una storia prestigiosa, ampiamente documentata dalle collezioni della Biblioteca Panizzi.
Tra i suoi soggetti, «le barche, le persone, la folla che gremisce il mercato, […] due scarpe da tennis buttate in un angolo dopo la partita», scrive Alfredo Gianolio, «rappresentate come se fossero interiormente animate da una forza naturale».
«Salamini», prosegue Dante Battaglia, «ha usato per inciderle l’acquaforte, il lavis, la puntasecca, la rotella, l’acquatinta: tecniche che affinano la qualità del suo lavoro senza disperdere il piacere della libertà che è caratteristica del suo disegnare». La stampa di queste opere è frutto di una proficua collaborazione con l’amico Ivo Papini, pittore e stampatore di origini toscane. E ve li ricordate i quaderni Pigna che usavamo a scuola? Ci sono alcuni disegni di Salamini sopra!

L’esposizione è accompagnata da un catalogo (Ed. Consulta, 2014) con centoventi incisioni e testi di Alfredo Gianolio, Dante Battaglia e Maria Luisa Salamini.
La mostra, che verrà inaugurata sabato 1 febbraio alle 17.00, sarà visitabile da martedì a venerdì ore 16.00-18.30, sabato e domenica ore 10.00-12.30 e 16.00-18.30. Per informazioni: tel. 340 5040963, dantebattagliare@hotmail.it.

Chi è.
Dante Salamini nasce a Reggio Emilia nel 1932. Si trasferisce con la famiglia a Paderna, piccola frazione di Vezzano sul Crostolo, per sfuggire alla guerra. Rientrato in città, inizia a dipingere utilizzando come supporto carta recuperata da vecchi calendari e scritture contabili. Su indicazione di Tonino Grassi, si iscrive al Liceo Artistico di Bologna, dove si diploma nel 1965. Realizza illustrazioni a scopo pubblicitario e, avvalendosi di svariate tecniche (olio, china, acquerello, incisione), rappresenta paesaggi urbani e montani, nonché scorci particolari di Reggio Emilia, Bologna, Modena e Parma. Con il fratello gemello Guido ed un gruppo di amici istituisce la Società Sportiva Reggiana S.p.a., progettando il Circolo Tennis di Canali e il suo successivo ampliamento. Ancora oggi il Circolo Tennis si avvale delle sue opere come copertine del calendario annuale. Illustra, con eleganti disegni, i “Quaderni dell’Ermellino”, diffusi in tutta Italia. Passano gli anni, Dante e Guido s'innamorarono del mare, che solcano su una barca chiamata “Guidante”.

Fuori città.
Mostra degli allievi dello scultore Mario Pavesi al castello medievale di Arceto fino al 23 febbraio, con due appuntamenti di approfondimento l'8 e il 15 febbraio.

Nicla Ferrari a Londra.
"Ho visitato Londra per la prima volta trovandola splendida, vitale e piena di giovani come mi aspettavo. L'inaugurazione della mostra è andata bene con la partecipazione di diversi artisti e del pubblico locale". Così Nicla Ferrari, dalla capitale inglese. La pittrice di Cavriago espone una selezione di olii su tela nella mostra collettiva ITALIAN METHOD alla BRICK LANE GALLERY ( 196 Brick Ln, London E 5SA) di Londra, curata dal critico d'arte Silvia Arfelli, che sarà aperta al pubblico fino al 3 Febbraio.
E' esposta una serie di 5 opere che rimandano allo smarrimento di tutta una generazione confusa davanti all'assenza di attenzione nei propri riguardi, e che non trova nella propria terra le basi e i punti fermi cui appoggiarsi, in cui credere ed investire per il proprio futuro.
Sono volti, o piuttosto "teste" incomplete (realizzate tra il 2011 e il 2013) attraversate da fratture o avvolte da soffici nebulose, crisalidi in via di evoluzione dove la materia può modellarsi in mille modi diversi.
Altre le pittrici reggiane nella stessa mostra: Luisa Guidetti, Cristina Martinelli, Stefania Zini.

Dopo le esposizioni organizzate negli anni scorsi a Parigi e a Berlino presso la Galerie de l’Europe e la Reuss Galerie, decolla ora la terza parte del progetto ispirato al 150° dell'Unità Nazionale, che vede l'arte figuativa quale unico linguaggio unificante fra artisti italiani di varie regioni, nonchè eredità diretta della grande storia dell'arte italiana, di cui oggi sopravvivono le sollecitazioni nel Dna degli artisti contemporanei.
Italian Method terminerà questo tour a Bruxelles nel 2015, negli spazi istituzionali della Unione Europea, perchè il contributo degli artisti italiani superi l'idea dell'Europa  delle economie e dei banchieri.

Alle artiste già citate si unirà poi Lisa Beneventi, che partecipa, con alcune sue opere, all'esposizione "Italian Method 2", organizzata da "La Maya Desnuda" di Forlì presso la Brick Lane Gallery di Londra, dal 4 all'11 febbraio 2014.
Lisa Beneventi accosta ad alcune sue "Rêveries", in cui spicca la forza lirica del colore attraverso il quale crea evocativi paesaggi d'anima, opere più materiche, in cui la ricerca di uno spessore tridimensionale, di volumi e di trasparenze, mediante l'uso di materiali poveri, smalti, resine e colori puri, le consente di conciliare la dimensione figurativa con una visione astratta molto personale.
Inaugurazione: giovedì 4 febbraio ore 18.00-20.30. Orari di apertura: 13.00-18.00. Per informazioni: tel. 0543 25106, mayadesnudaarte2@libero.it.

Abbiamo visto.
Ad Arte-fiera di Bologna, la più importante del settore, c'erano le foto di Nino Migliori. Titolo dello stand, con scritta  al neon, 'Negozio di frutta e verdura 1977 '. Nel 1977 andò in un supermercato e fotografò frutta e verdura. Poi lavorò la fotografia mettendola  in un vaso, dando l'impressione di quei  vasi che si trovano nei musei delle scienze. Tra le immagini esposte, 'Il tempo rallentato' del 2009. Ad ospitarlo la galleria 2000 & Novecento di Reggio.

di Lara Ferrari