Reggio Emilia, 8 giugno 2011 - Stefano Landi, presidente degli industriali reggiani e patron della Landi Renzo spa, minimizza il decreto di condanna per condotta antisindacale che il giudice ha emesso per l’azienda metalmeccanica nell’ambito di una vertenza accesa dalla Fiom. Anzi la sentenza, commenta oggi Landi tramite il proprio legale Silvia Piccinini, è tutto sommato “positiva” perchè accoglie solo le tesi “minus” delle tute blu della Cgil, rigettando per contro quelle di maggior consistenza.

Landi resta inoltre convinto che l’azione legale della Fiom abbia una precisa connotazione “politica” (come ammesso peraltro anche dal sindacato), poichè ad essere trascinata in tribunale è stata anche la Comer, azienda guidata dal vicepresidente di Federmeccanica nazionale Fabio Storchi. A giudizio dell’azienda, infine, ci sono i margini per una opposizione alle disposizioni del giudice, ma la decisione di proseguire nell’azione legale non e’ ancora stata presa.
 

In premessa, dunque, l’avvocato Piccinini afferma che “il decreto è sostanzialmente positivo. La ricaduta sulla Landi Renzo non si deve a condotte antisindacali, ma in ragione della rappresentatività che il presidente ha in seno a Confindustria, cioè la scelta della Fiom di intentare azioni legali contro certe aziende è caduta su aziende i cui rappresentanti ricoprono ruoli in Confindustria o Federmeccanica”.

Nel merito del provvedimento del tribunale, invece, c’è per il legale un completo successo: “L’azione della Fiom è tesa a dichiarare la antisindacalità della condotta dove c’è stata applicazione del contratto del 2009 che non e’ stato sottoscritto dalla Fiom. E su questo c’è pieno e completo integrale rifiuto della domanda della Fiom e accoglimento invece delle difese della Landi Renzo spa. E’ un elemento essenziale. Il giudice inoltre sancisce la non lesività dei diritti dei lavoratori della condotta di Landi Renzo per la lettera inviata di fronte alle diffide della Fiom”.
 

“Le uniche condotte censurate - prosegue Piccinini - sono decisamente un minus rispetto all’azione e si riducono al non aver applicato l’indennità di vacanza contrattuale prevista dal contratto nazionale del 2008 e non da quello del 2009, e di avere applicato il metodo del silenzio-assenso nell’aver effettuato una trattenuta di 30 euro che e’ prevista a favore dei sindacati firmatari del contratto del 2009. Le due uniche censure sono queste e sarebbero anche motivo di opposizione, dove si decidesse di portarla avanti, perchè non c’è stata alcuna lesione dei diritti dei lavoratori”.
 

A chi gli chiede della presenza simultanea di due contratti aziendali nella sua impresa (ma quello del 2008 scade a dicembre 2011), Landi risponde: “Oggi esistono due contratti, noi non abbiamo mai negato l’esistenza del contratto 2008. Se oggi fosse il primo gennaio 2012 ci troveremmo con un contratto aziendale firmato da due organzzazioni su tre. C’è tempo per far sì che la Fiom vada ad una trattativa con Federmeccanica. Come Confindustria abbiamo sempre detto che il nostro obiettivo e’ avere un accordo firmato da tutti: lungi da noi avere due o tre contratti”.
 

Da ultimo, sulla valenza politica dell’azione della Fiom, il presidente commenta: “A livello aziendale noi abbiamo sempre avuto un dialogo con i lavoratori senza particolari tensioni. Sono state accusate Landi spa e Comer perchè il sottoscritto e Fabio Storchi ricoprono ruoli nelle associazioni industriali. C’è una rigidità molto forte da parte della Fiom sul rinnovo dei rapporti sindacali su cui da tempo si sta lavorando con Cisl e Uil. Ma con la Fiom è un po’ difficile dialogare perchè, se non sbaglio, dialogare con loro e’ accogliere le loro richieste”.