Reggio Emilia, 30 luglio 2011 - Ancora polemiche sulla questione del crocifisso. Qusta volta a finire nel mirino è il cimitero di Albinea dove, stando a quanto segnalato dai consiglieri comunali del Pdl Alessandro Carrara, Davide Ganapini e Giovanni Marmiroli, in nessuna luogo è stato appeso un crocifisso. “Raccogliendo la richiesta di alcuni residenti che hanno notato la totale assenza di crocifisso o altri simboli cristiano-cattolici all’interno del nuovo cimitero – chiariscono i consiglieri -, vogliamo impegnare l’amministrazione locale a predisporre o al limite ad esporre in uno spazio dedicato, il simbolo della croce. Infatti, nel nuovo cimitero, non esiste uno spazio, un posto, un angolo nel quale un crocifisso sia esposto per permettere ad un credente di potersi raccogliere in preghiera al momento della tumulazione di un proprio caro, in un momento tanto doloroso e allo stesso tempo tanto carico di contenuti religiosi ai quali appellarsi per trovare conforto”.
 

Ma la reazione della maggioranza, raccontano gli azzurri, non è stata quella sperata. “La risposta dell'amministrazione non è stata tanto pacata e soprattutto non ha colto lo spirito con la quale era stata presentata la richiesta. Duro infatti è stato l’attacco politico che da parte della maggioranza è stato ritenuto opportuno portare, ritenendo tale mozione una chiara strumentalizzazione politica della croce”.
 

Al di là delle reazioni rabbiose, aggiungono i pidiellini, “pare che la nostra richiesta abbia toccato un nervo scoperto. Abbiamo trovato il punto debole di un matrimonio , quello tra laici e cattolici, che stenta a trovare i giusti equilibri ove i cattolici devono sottostare ai principi laici e, non sapendo dove trovare riparo, si difendono attaccando. Cercano in particolare di trovare un appiglio politico, arrivando però al contrario a qualificare come strumentalizzatori politici coloro che non vogliono semplicemente sottostare alle regole laiche, ma cercano di difendere i loro principi religiosi. Sarebbe stato più semplice forse fermarsi alla prima superficiale risposta fornita quando la giustificazione addotta dall’amministrazione comunale è stata quella di vivere in un mondo laico e multietnico, e di volere rispettare chi non crede o crede ad altre divinità, il quale secondo loro non deve sentirsi obbligato a vedere simboli religiosi non condivisi, tanto da decidere che la sala del commiato presente all’interno del cimitero non debba avere alcuna valenza religiosa”.
 

“Noi riteniamo invece – è la conclusione - che l’apposizione del crocifisso nel cimitero di Albinea non sia segno di discriminazione di altri culti religiosi, i quali peraltro non hanno avanzato alcuna richiesta e/o contestazione in tale senso ,ma significa porsi semplicemente in ascolto di quello che la propria comunità chiede ,senza bandiere politiche”.

Non si è fatta attendere la risposta del sindaco di Albinea. “Abbiamo risposto in modo molto pacato – è la replica all'attacco dei consiglieri Pdl del sindaco Antonella Incerti -. Con queste battaglie si svilisce il senso profondo del simbolo della croce. Si è scelto di realizzare una stanza del commiato senza simboli perchè in essa ognuno possa portare l'ultimo saluto al proprio defunto scegliendo i propri simboli. E' una scelta di grande rispetto per tutti. Mi dispiace che i consiglieri Pdl diano informazioni non veritiere. Mi aspetterei dall'opposizione locale apporti critici costruttivi, soprattutto in un momento di gravi difficoltà come quelle vissute attualmente dal paese”.