Casalgrande (Reggio Emilia), 7 settembre 2013 -  Paletta in una mano e falso distintivo nell’altra: in questo modo un falso poliziotto fermava autotrasportatori stranieri contestandogli le infrazioni stradali. Per convincere i malcapitati a pagare subito la contravvenzione applicava forti ribassi.

Il mancato rilascio della ricevuta di pagamento ha però insospettito un camionista austriaco, appena multato, che ha segnalato l’accaduto al 112. L’uomo, identificato in un 49enne disoccupato di Reggio Emilia, è stato rintracciato e fermato dai veri carabinieri della Stazione di Casalgrande, che l’hanno arrestato con le accuse di truffa aggravata, sostituzione di persona e uso di segni distintivi contraffatti.

L’origine dei fatti ieri mattina, quando i carabinieri, su segnalazione dell’operatore in servizio al 112 allertato dalla vittima, sono intervenuti in un distributore lungo la strada provinciale 51 della frazione Salvaterra di Casalgrande.

Lì, un autotrasportatore austriaco 35enne, poco prima alla guida di un autocarro era stato costretto a fermarsi dal conducente di una Lancia K, che aveva azionato i lampeggianti a luce blu invitandolo a fermarsi dopo aver sventolato una paletta di polizia.

Lo sconosciuto, esibendo una placca metallica, si era qualificato come poliziotto, contestando al camionista il superamento del limite di velocità e la conseguente contravvenzione di 580 euro, oltre alla sospensione della patente per un periodo di 20 mesi. L’immediata conciliazione della somma di 350 euro avrebbe sanato l’infrazione evitando il ritiro della patente.

Per questo motivo lo straniero aveva pagato e il falso poliziotto si era allontanato con il bottino. Il mancato rilascio della ricevuta aveva però insospettito l’autotrasportare, che ha riferito l’accaduto al 112. Grazie al numero di targa dell’auto, preventivamente annotato dalla vittima, i carabinieri sono risaliti al falso poliziotto rintracciato a casa.

A lui i carabinieri hanno sequestrato la falsa auto di servizio completa di vario materiale utilizzato per le “contravvenzioni truffa”, tra cui una placca metallica esposta sul parabrezza, una paletta rifrangente sotto il sedile anteriore (entrambi con il logo della Repubblica, ndr) una coppia di led a luce blu applicati sul paraurti con dispositivo di accensione nell’abitacolo e una radio dotata di apposita cornetta estraibile montata sul cruscotto.

A casa dell’uomo i carabinieri hanno sequestrato un'altra placca analoga a quella rinvenuta sull’auto, un distintivo dell’associazione Nazionale dei carabinieri in congedo, una foto che lo ritraeva con una divisa dei carabinieri e una camicia color turchino simile a quella in dotazione ai militari con tre spille dell’Arma: tutto sequestrato.