Calstelnovo Sotto (Reggio Emilia), 15 febbraio 2014 - Un addio commosso, pieno di ringraziamenti, ma soprattutto di ricordi di Niccolò Marzocchi (foto), ieri mattina nella chiesa di Castelnovo Sotto, dove in centinaia hanno voluto salutare per l’ultima volta lo studente ventenne, vinto da una grave forma di leucemia contro cui aveva combattuto per 14 anni. Tanti sono stati i giovani stretti attorno ai familiari di Nico: il padre Alessandro, la madre Bruna, la sorella Maddalena, i nonni, zii, cugini. E dietro l’altare un folto gruppi di ragazzi, tutti con un loro fiore, a cantare in onore di Nico.

Il rito funebre è cominciato con la tradizionale parte religiosa: le letture, i canti, l’intervento del sacerdote celebrante, don Guerrino Franzoni, molto amico di Nico, del quale ha voluto raccontare alcuni aneddoti.
Come quando la malattia gli aveva tolto la voglia di pregare. "Non preoccuparti – gli disse il sacerdote – tu tieni duro che a pregare anche per te ci penso io".

Poi la seconda parte, tutta dedicata al ricordo, iniziata con un brano di Luciano Ligabue, "Lettera a G.", dedicata proprio a un amico che non c’è più. È seguita la lunga serie di ricordi, di pensieri, di rievocazioni da parte di amici, parenti, della sorella, dei compagni del coro Voci insieme, di insegnanti che lo avevano avuto come allievo alle elementari, alle medie, al liceo Ariosto, dove si era diplomato l’anno scorso prima di iscriversi all’università a Parma, riuscendo anche a superare brillantemente il primo esame.

Tutti a ricordare la grande forza d’animo di Nico, ma soprattutto la sua ironia, la battuta sempre pronta, i suoi gesti spontanei, fino al sorriso, quello che riusciva a coinvolgere anche gli altri, attraverso una parola, un abbraccio, una riflessione. Perfino uno starnuto, puntuale alle 21,30 di ogni giovedì sera alle prove del coro, diventava un modo per sorridere.

Il sindaco Maurizio Bottazzi, in veste di volontario, ha ringraziato Nico per l’esempio che ha lasciato a coloro che lo hanno conosciuto: "Da lui prendiamo la forza per donarci maggiormente agli altri, a coloro che hanno bisogno di un aiuto".

Infine, la benedizione della bara, mentre risuonavano le ultime note ritmate degli amici, ancora impegnati a cantare un brano di quelli che piacevano a Nico. E poi l’ultimo viaggio, a piedi, verso il cimitero di Castelnovo Sotto. Nessuno ha voluto pensare a Niccolò che se n’è andato, ma tutti hanno voluto ringraziare Niccolò per… esserci stato.

Antonio Lecci