Reggio Emilia, 6 aprile 2014 - L'aereo scomparso venerdì sull'Appennino Tosco-Emiliano è stato localizzato dall'elicottero Nh90 della Marina Militare (con a bordo personale del Corpo nazionale di Soccorso Alpino e Speleologico) sul crinale reggiano, nei pressi del monte Casarola, tra Collagna e Succiso; oltre le sorgenti del Secchia. 

I resti del Piper 30 sono stati localizzati a un'altezza di 1600 metri. Il velivolo era decollato venerdì da Genova e disperso tra Toscana e Liguria. A bordo c'era un pilota tedesco, trovato morto all'interno della fusoliera. Lo ha reso noto il Soccorso Alpino spiegando che gli elicotteri impegnati nelle ricerche stanno trasportando nella zona alcune squadre di soccorso. Ad avvistare i resti del velivolo è stato uno dei due elicotteri (l'altro era un HH139 dell'Aeronautica Militare) che anche nella giornata di oggi, insieme a quaranta tecnici del Soccorso Alpino di tre regioni, hanno perlustrato il crinale appenninico che separa la provincia di Reggio Emilia da quella di Massa-Carrara.

Subito dal campo base delle ricerche, organizzato al Passo del Cerreto, sono stati organizzati i soccorsi per veicolare sul posto anche i sanitari del 118 che sono decollati con l'elicottero di stanza a Pavullo nel Frignano (Modena); il personale dell'eliambulanza, però, non ha potuto fare altro che constatare il decesso dell'uomo. Notevoli difficoltà si sono incontrate nel mettere in sicurezza i resti della fusoliera dell'aereo, che data la forte pendenza del costone roccioso sono a forte rischio di caduta; per questo motivo oltre ai vigili del fuoco, i quali hanno recuperato dalle lamiere il corpo dello sfor tunato aviatore, sono rimasti sul posto anche alcuni tecnici Cnsas per mettere in sicurezza lo scenario dell'incidente, particolarmente ostile ed esposto agli agenti atmosferici.

Un imprevisto ha infatti reso ancora piu’ difficile il recupero della salma. Gli effetti combinati dell’alta temperatura e del movimento degli elicotteri hanno provocato una piccola slavina in una zona vicina. Non ci sono state conseguenze per nessuno, ma ovviamente e’ scattato l’allarme perche’ sono venute meno le condizioni per lavorare in sicurezza. Gli operatori di vigili del fuoco e soccorso alpino, in tutto meno di una decina di persone, sono stati dunque fatti spostare in una zona piu’ rocciosa per poter essere recuperati dall’elicottero.