Guastalla (Reggio Emilia), 14 aprile 2014 - Ci sono volute quasi due ore, l’altra sera, per recuperare un cavallo che era rimasto bloccato nel fango di un piccolo fossato, dove era finito accidentalmente, scivolando mentre brucava l’erba accanto al recinto in cui si trova di solito. Una vicenda che ha tenuto col fiato sospeso anche i residenti nella zona, in particolare i più piccoli, ormai abituati a portare una carota o una zolletta di zucchero all’equino, diventato un amico di tutti. Siamo nelle campagne di Guastalla, in località San Rocco. Da via Ospedale, poco dopo le 21, arriva una richiesta di intervento ai vigili del fuoco, per la presenza di un cavallo nel canale, che non riesce a risalire da solo sulla strada. Sul posto arriva la squadra del 115 di Guastalla, raggiunta poco dopo dall’autogru. Il cavallo – che la gente della zona chiama Pircher – è immobile, completamente sporco di fango, sfinito dagli sforzi compiuti per risalire da solo dalla melma.

La presenza del proprietario rassicura l’animale, il quale cerca di reagire ogni qualvolta l’imbragatura viene sollevata dal potente braccio della autogru. Ma i movimenti dell’animale, agitato per lo spavento, spesso fanno scivolare via le fasce che gli avvolgono il corpo. Poi, finalmente, trovata la posizione giusta, l’equino viene riportato sulla strada. Alle 23,30, lontano dal rischio di finire nuovamente nel fango, i vigili del fuoco gli liberano le zampe, precauzionalmente legate durante il recupero. E, per il sollievo di soccorritori e curiosi, ecco che Pircher si rialza da solo, dando l’impressione di essersi ben ripreso.
Sul posto, a seguire le fasi finali del recupero, è giunto anche il dottor Ezio Brunetti, veterinario dell’Azienda Usl: «Ho visitato il cavallo e sembra non aver riportato traumi particolari. Tutto sommato è ancora giovane, con molta forza nel corpo. Ma diciamo che è andata bene…».

Antonio Lecci