Reggio Emilia, 28 giugno 2014 - «Devo farmi forza per papà. Ora ha bisogno di me e che gli stia accanto». È ciò che ha detto Chiara Amato ai parenti in ospedale. Vuole farsi e dare coraggio al padre Giuseppe, per pregare assieme a lui. La madre Sandra Bonacini, 42 anni, sta lottando ancora per la vita, in un letto del reparto di rianimazione all’ospedale Santa Maria di Reggio. È ancora in coma e le sue condizioni sono stabili: nessun miglioramento nè peggioramento.

Chiara piano piano sta assorbendo la botta psicologica. Un dramma che lei ha vissuto 48 ore dopo la tragedia, come se il nastro di quel maledetto horror di mercoledì sera si fosse riavvolto (LE FOTO DELL'INCIDENTE).

Chiara ha saputo solamente venerdì pomeriggio che il suo fratellino Salvatore di 5 anni, a cui era legatissimo è morto dopo essere stato travolto sulle strisce pedonali da una Ford Fiesta killer in via Togliatti a Rubiera, poco dopo le 22 di quattro giorni fa. Una scena che la 19enne ha visto in diretta (GUARDA LE FOTO).

«Ho visto volare da una parte mamma e dall’altra Salvatore...», ha detto il giorno dopo provando a ricordare quel terribile schianto. Dice che si è sentita anche lei ‘toccare’ dalla macchina, anche se lei ha riportato conseguenze lievi. ‘Solo’ qualche taglio e diverse contusioni. Gli psicologi le hanno svelato lentamente che il piccolo Salvatore non ce l’ha fatta, mentre della madre le hanno riferito solo che ha subìto una ‘piccola operazione’. Non sa che in realtà sta lottando contro la morte. Hanno preferito non sovraccaricarla di colpi, vista la fragilità psicologica della giovane in questo momento.

È ancora sotto choc e mentre i parenti hanno provato a distrarla facendola parlare d’altro, lei spesso continua ad abbattersi, a chiedere perché è successo tutto questo. A piangere per Salvatore e a domandare della madre. E tra uno sforzo e l’altro cerca di portare alla luce i frammenti di quella maledetta sera. Ricordi e momenti confusi.

Poi però sta capendo sempre di più che deve superare il dolore con grande coraggio. Come la frase detta agli zii: «Devo farmi forza per papà. Ora ha bisogno di me per farcela...». Anche per questo vuole esserci a tutti i costi ai funerali di martedì pomeriggio dell’amato fratellino. Per stare vicino al padre Giuseppe. I medici dovrebbero dimettere Chiara dall’ospedale domani pomeriggio. Giusto il tempo per abbracciare papà Giuseppe e per dare assieme l’ultimo saluto al loro piccolo angelo Salvatore.

Daniele Petrone