Reggio Emilia, 21 marzo 2012 - L’idolo di Livorno non arretra, ma con qualcuno vuole scusarsi.
«Gira voce - dice Davide Matteini - che qualche tifoso della Reggiana si sia sentito offeso perchè sotto alla maglia granata indossavo la t-shirt con lo stemma di Livorno. Voglio chiarire di averlo fatto soltanto per un fatto personale, non mi sono mai sognato di mancare di rispetto ai nostri tifosi. La maglietta l’ho messa soltanto nelle due partite contro il Pisa. In ogni caso chiedo scusa».
 

I tifosi granata e quelli nerazzurri sono stati legati per tanti anni da un gemellaggio fraterno, interrotto tre anni fa per divergenze di vedute su temi relativi al mondo ultrà. Ora in pratica c’è indifferenza, ma nella curva granata di certo non c’è alcuna simpatia per il Livorno. Matteini ha «fiutato» il malumore e ha voluto precisare. Scusandosi e sottolineando l’attaccamento professionale alla maglia granata.
«Ci tengo che la gente capisca - continua - anche perchè stiamo attraversando un momento negativo e le polemiche sono l’ultima cosa che serve. I tifosi possono stare tranquilli, io darò il 110 per cento per la Reggiana. Dobbiamo salvarci e sono sicuro che riusciremo a centrare il nostro obiettivo. Dobbiamo farcela, a tutti i costi».
 

Sul gesto in sè, invece, nessun passo indietro. Anzi, Matteini ne parla sempre con una carica speciale.
«E’ un sogno che ho coronato, dopo quello di aver giocato e segnato con la casacca del Livorno. Sono passato alla storia perchè nessun livornese aveva mai segnato a Pisa mostrando poi la maglietta degli ultrà. Ho goduto, sportivamente parlando. Mi hanno massacrato di offese dal primo all’ultimo minuto. Si è scatenato un bel putiferio, ho riacceso la rivalità tra Pisa e Livorno che si era un po’ spenta. Ma non ho offeso nessuno, lo spirito era goliardico. Uno sfottò, come milioni di altri. Spero che il Vernacoliere ne parli...».

Matteini si riferisce al celebre mensile satirico livornese. L’attaccante granata allarga il tiro per difendere il significato del suo show all’Arena Garibaldi, che ha fatto imbestialire il pubblico locale e, al tirar delle somme, ha dato una scossa alla squadra di mister Pane che ha strappato il successo al quarto minuto di recupero.
«Il calcio di oggi è una m... - afferma Matteini - tra scommesse e doping. Io preferisco mille volte un gesto come il mio, è come una boccata di aria pura. L’ha detto anche il nostro mister Zauli che queste cose fanno bene al calcio. Mi ha fatto molto piacere. Io sono così, ma sono una persona pulita. Sono nato alle Sorgenti, un quartiere popolare di Livorno dove ho gli amici più cari. Che hanno goduto assieme a me».
 

Matteini ha casa anche a Pisa.  «Non ho ricevuto minacce. Soltanto i soliti inviti a prendere un caffè, testa a testa. Fanno parte del gioco. La ruggine tra Livorno e Pisa è antica, ma è simpatica se si limita agli sfottò. Magari quest’estate, quando andrò al mare a Tirrenia, ci sarà qualche problema. Lì quando fanno qualche iniziativa, come la festa della birra, volano botte da orbi tra pisani e livornesi. Ma è soltanto esuberanza...».