Reggio Emilia, 26 giugno 2012 - Cagliari andata e ritorno (per ora). È il destino di Nicolas Bovi, preso in prestito dai sardi nel gennaio scorso, che hanno poi deciso di non riscattarlo. Ora il giocatore si ritrova a Reggio, ma il suo futuro resta un rebus.
 

Bovi, l’estate scorsa si aspettava, a 19 anni, che a gennaio avrebbe giocato in una squadra di serie A?
«No, assolutamente. anche perché con Mangone avevo disputato solo 9 partite. Ovviamente, però, la speranza c’era, bisogna avere dei sogni. E un sogno si è avverato».
E come è andata a Cagliari?
«Sono stati sei mesi positivi. È stata un’esperienza che mi ha fatto crescere, sotto tutti i punti di vista. Sia umano, perché era la mia prima esperienza via da casa, sia ovviamente calcistico, perché mi sono allenato con giocatori di serie A».
Chi l’ha impressionata di più?
«Un po’ tutti, ma Pinilla, Nainggolan, Astori e Conti sono sopra agli altri».
Con chi ha legato maggiormente?
«Dessena e l’ex granata Gozzi. Viaggiavamo insieme per tornare a casa, essendo loro rispettivamente di Parma e Reggio».
Quanto è dura arrivare in serie A direttamente dalla C?
«È sicuramente un bel salto, sotto tutti i punti di vista. Ho notato però che in A non c’è tutto quell’agonismo e quella cattiveria che troviamo per esempio in serie C».
Zero presenze, 10 panchine: è soddisfatto?
«Se partiamo con il presupposto che a dicembre ero in C a 19 anni, direi sicuramente di sì. L’unico neo è stato non esordire, nonostante l’ultima partita di campionato eravamo a Firenze già salvi. Ma va bene lo stesso».
Ora è a Reggio. Per restare?
«Non so, il mio futuro lo sto imparando dai giornali. Che il Cagliari non mi ha riscattato, l’ho saputo dal mio procuratore, ma non mi ha saputo aggiungere altro».
Un paio di mesi fa il suo riscatto sembrava certo…
«Lo credevo anche io. Avevo sentito che il Cagliari mi aveva trovato già una squadra di serie B per la prossima stagione. Evidentemente non era vero».
Rimarrebbe volentieri?
«Nella Reggiana ci sono cresciuto, è casa mia. Non vedrei come una sconfitta il fatto di rimanere in granata. Certo che se arrivasse una squadra di B…».
 

Andrea Iori