Renzi dall'Annunziata: "Canone Rai ridotto dal prossimo anno, ma si pagherà in bolletta"

Passerà da 113 euro a 100 euro, "ma lo devono pagare tutti". Gli altri annunci del premier: no digital tax nel 2016, meno tasse alle imprese

Matteo Renzi a 'In Mezz'ora' (Ansa)

Matteo Renzi a 'In Mezz'ora' (Ansa)

Roma, 4 ottobre 2015 - Renzi in tv a in 1/2h su Raitre da Lucia Annunziata. Un'intervista 'tesa', ma anche piena di annunci. Tra tutti spicca quello sul canone Rai. Passerà da 113 euro a 100 euro, ha annunciato il premier: "Dal prossimo anno ci sarà una riduzione del canone e diciamo che lo devono pagare tutti: credo che lo strumento che verrà scelto sarà la bolletta. Chi è onesto - ha concluso - paga meno".

E sempre in materia di tasse dice: "Già dal 2016 ci sarà un intervento significativo di riduzione delle tasse per le imprese", spiegando che il taglio sarà "per tutti" e non limitato al Sud. "Smentisco nel modo più categorico la digital tax nel 2016 - dice poi -. Dobbiamo trovare un modo per far pagare le grandi multinazionali ma 'cum grano salis' e a livello europeo. O l'Europa lo fa nel 2016 o noi nel 2017, abbiamo detto. Ma dobbiamo evitare di farla percepire come una tassa sull'innovazione". E aggiunge: "Siamo troppo indietro sulla banda larga e sul pagamento elettronico".

I numeri della crescita: "Per la prima volta il governo italiano ha stimato una crescita del pil più bassa, merito della saggezza di Pier Carlo Padoan". Poi con la nota di aggiornamento del Def il pil 2015 è stato previsto al rialzo al +0,9%, "ma secondo me arriviamo all'1%".

La spending review? "La revisione della spesa funziona, sta andando bene ma non butto via il bambino con l'acqua sporca: nella legge di stabilità ci saranno 1.000 poltrone tagliate ma non ci saranno tagli alla sanità".

I 'verdiniani'? "Sulle riforme credo che ci sia un gruppo di persone che fa una scelta utile per l'Italia. Chi appoggia le riforme aiuta l'Italia". "I senatori che stanno con Verdini le riforme le avevano già votate: l'incoerenza non è di chi sta votando le riforme ma di chi ha cambiato idea".