Giovedì 25 Aprile 2024

Renzi: "Se Europa non cambia strategia è finita"

Il premier in un'intervista a Bloomberg torna sui nodi critici di debito, Schengen e Brexit

Matteo Renzi con Pier Carlo Padoan (Imagoeconomica)

Matteo Renzi con Pier Carlo Padoan (Imagoeconomica)

Roma, 9 febbraio 2016 - "Se l'Europa non cambia la sua visione e la sua strategia, è finita". Non arretra di un millimetro Matteo Renzi, impegnato da settimane in un braccio di ferro con l'Unione europea in materia di flessibilità. In un'intervista a Bloomberg, il premier ribadisce la necessità di un'agenda per la crescita e di una riduzione della burocrazia nel cuore dell'Unione Europea. Il compito di rassicurare i vertici europei (e i mercati, oggi di nuovo a picco) è affidato al ministro dell'Economia: "l previsto calo del debito pubblico italiano quest'anno segnerà una svolta per il paese - dice Pier Carlo Padoan alla stessa testata newyorkese - cambiando la scettica percezione che i mercati hanno nei nostri confronti". 

Poi elogia il "grande lavoro della Bce". I singoli paesi europei, continua il ministro, dovrebbero fare "del loro meglio per facilitarlo". Per il ministro "l'inflazione nell'eurozona deve muoversi il più velocemente possibile verso quello che da tutti è considerato il valore di equilibrio", intorno al 2%.

Nell'intervista, Renzi è tornato sui nodi critici dell'Europa, in primis l'emergenza migranti: "Sono preoccupato dalla possibilità che Schengen possa finire. Senza, l'identità europea sarà a rischio". Tra i timori del presidente del Consiglio anche quello di un'uscita della Gran Bretagna dall'euro. "Sarebbe terribile" dice a proposito dell'ipotesi Brexit (oggetto anche del colloquio fra Mattarella e Obama alla Casa Bianca). "Non possiamo permetterci che la mancanza di un accordo al summit del 18-19 febbraio possa causare un'uscita del Regno Unito dalla Ue". Per questo "scommetto su David (Cameron ndr)". 

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