Renzi: "In Italia c'è bisogno di aria nuova. Bene le parole di Draghi". Francia: "La Ue segua Matteo"

Il premier si dice soddisfatto dei traguardi raggiunti. E sulla scuola: "Il 29 agosto presenteremo una riforma complessiva". Il ministro francese dell'Economia, Montebourg, richiama l'Ue: "Su rigore, tutti i governi facciamo come Renzi"

Matteo Renzi con Francois Hollande (Ansa)

Matteo Renzi con Francois Hollande (Ansa)

Roma, 23 agosto 2014 -   "Le sue parole sono di buonsenso'' perché ha detto che "chi fa le riforme ha il dovere di mettere in campo tutti gli strumenti di flessibilità che ci sono. Noi rispetteremo la regola del 3% ma diciamo che l'Ue non può essere soltanto tagli, vincoli e spread". Così Matteo Renzi commenta il discorso di Mario Draghi, ieri a Jackson Hole. Il presidente della Bce sul palco del simposio della Fed aveva detto che "le riforme sul lavoro non più rinviabili, ma la Bce non può sostituirsi agli Stati". Ok all'apertura di Draghi anche dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan: "Un disegno di politica economica fortemente in sintonia con le linee guida avanzate dalla presidenza italiana dell'Ue". "Il messaggio di Draghi - sottolinea il ministro - è molto chiaro: per creare occupazione in Europa occorre agire dal lato della domanda con la politica monetaria, che sta facendo e farà molto, con la politica di bilancio nell'ambito degli spazi disponibili già oggi, e con una forte politica di rilancio degli investimenti. Ma è anche indispensabile - chiarisce ancora Padoan - una forte azione dal lato dell'offerta, con una efficace e credibile strategia di riforme strutturali compreso il mercato del lavoro. E questo - conclude - è compito dei governi". 

In un'intervista a 'Tempi', stamattina Renzi aveva invitato anche a togliere "il paese dalle mani dei soliti noti, quelli che vanno in tutti i salotti buoni a concludere gli affari di un capitalismo di relazione ormai trito e ritrito. Questa è la rivoluzione culturale che serve all'Italia: spalancare le finestre e fare entrare aria nuova", ha affermato Matteo Renzi in un'intervista a 'Tempi'.

Il premier si dice soddisfatto dei traguardi raggiunti prima della pausa estiva: "siamo riuscisti ad approvare il nuovo Senato e il decreto sulla PA che è all'inizio di un cambio di prospettiva per uno Stato che stia accanto e non contro i cittadini". Il presidente del Consiglio ha sottolineato inoltre quanto fatto dal suo esecutivo che ha cominciato "a rispondere alle difficoltà economiche delle famiglie" e a fornire risposte a chi ha difficoltà ("col decreto sul lavoro abbiamo salvato migliaia di posti a rischio"). 

Renzi ha risposto anche alle critiche sugli 80 euro: "Vedo che ancora c'è chi ritiene che gli 80 euro mensili e per sempre a 11 milioni di persone non siano utili. Così come chi dice che tagliare l'Irap del 10 per cento alle imprese è troppo poco. Il solito vizio italiano. Certo, si può sempre fare di più, ma noi siamo i primi ad aver fatto il più imponente taglio strutturale delle tasse e la più grande operazione di redistribuzione della ricchezza da decenni e che sarà confermata anche nei prossimi anni. E spero allargata". 

E sul ruolo italiano alla guida dell'Ue: "Ci vuole lo spirito del maratoneta. Chiarezza sull'obiettivo finale e passo dopo passo si va avanti a viso aperto. Alla fine di questo percorso sono certo che l'Italia, grazie alle straordinarie qualità dei suoi cittadini, tornerà ad essere la guida, non il problema, dell'Europa", ha precisato Renzi.

Renzi ha poi concluso l'intervista parlando della scuola: "Stiamo lavorando e seriamente, con il ministro Giannini e con la squadra. E il 29 agosto presenteremo una riforma complessiva che, a differenza di altre occasioni, intende andare in direzione dei ragazzi, delle famiglie e del personale docente che e' la negletta spina dorsale del nostro sistema educativo". 

LODI DAL MINISTRO FRANCESEIl ministro francese dell'Economia, Arnaud Montebourg, in un'intervista dai toni molto duri nei confronti della Germania e della politica di rigore, ha spiegato che "sarebbe ottimo se tutti i paesi europei facessero quello che ha cominciato a fare Matteo Renzi in Italia". Parlando a Le Monde, Montebourg ha detto che i tagli e i sacrifici devono servire soprattutto a rilanciare l'economia. Il ministro spiega la sua regola dei "tre terzi": "un primo terzo va a ridurre il deficit, un secondo al sostegno delle imprese, l'ultimo alle famiglie per stimolare il loro potere d'acquisto e la crescita". Da qui il riferimento alla politica di Renzi.