Martedì 16 Aprile 2024

Cene e scontrini, tutto regolare. La Corte dei Conti salva Renzi

La Corte dei Conti della Toscana ha deciso di archiviare l'inchiesta sulle spese del Comune di Firenze nel periodo in cui Matteo Renzi era sindaco: l'esame della documentazione, infatti, non avrebbe fatto emergere spese sostenute al di fuori di esigenze istituzionali

Renzi quand'era sindaco di Firenze, nel 2009 (Ansa)

Renzi quand'era sindaco di Firenze, nel 2009 (Ansa)

Firenze, 25 novembre 2015 - Lo 'scontrino-gate' - fatale a Ignazio Marino - non insidierà il trono di Matteo Renzi. La Corte dei Conti della Toscana ha infatti deciso di archiviare l'inchiesta sulle spese del Comune di Firenze nel periodo in cui Matteo Renzi era sindaco: l'esame della documentazione, infatti, non avrebbe fatto emergere spese sostenute al di fuori di esigenze istituzionali. L'archiviazione è stata comunicata agli uffici del Comune di Firenze. 

La Procura aveva chiesto e ottenuto dal Comune di Firenze tutta la documentazione - scontrini, fatture e via dicendo - riguardanti gli anni dal 2009 al 2014. L'indagine era nata in seguito all'intervista a un ristoratore fiorentino pubblicata su Il Fatto Quotidiano. Il titolare del ristorante alle spalle di Palazzo vecchio, Lino Amantini, aveva raccontato dei numerosi pranzi e cene dell'allora primo cittadino, sempre in buona compagnia e sempre conclusi con l'invio della fattura al municipio. Tanto che, sospirava il ritoratore, "da quando Matteo è andato a Roma m'è calato parecchio l'incasso". Oggi la Corte dei Conti ha messo la parola fine sulla vicenda: quelle cene, quei pranzi, erano tutti istituzionali. Dunque andavano giustamente fatturati al Municipio. 

"Gli organizzatori dei sit in possono tornare a casa dopo un'altra brutta figura" ha commentato il senatore del Pd Andrea Marcucci. "Una brutta notizia per chi da mesi ha rilanciato falsità".