{{IMG_SX}}Rimini, 15 ottobre 2008 - Tutto pronto per la XXXIV esima edizione delle giornate internazionali di Studio del Pio Manzù, in programma dal 17 al 20 ottobre a Rimini. Dalla convention internazionale si lancerà un simbolico grido contro la povertà nel mondo, alla ricerca di un'economia morale, di un nuovo equilibrio tra mercato e democrazia che punti all'interesse generale, lontano da una utopistica ripartizione ugualitaria delle risorse. Con una metafora che sintetizza il conflitto in corso, la lotta fra Penia, dea della povertà, e Poros, dio che impersona la ricerca degli espedienti per la sopravvivenza.

 

"Le ragioni di Penia. La coscienza della prosperità per una nuova economia morale" è infatti il titolo delle Giornate di Studio, coordinate da Gerardo Filiberto Dasi, che porteranno al Grand Hotel e al Teatro Novelli di Rimini politici, tecnici, esperti pronti a interrogarsi sul tema della miseria materiale, sempre più evidente anche nelle opulente città del nord del mondo.

 

Tra gli ospiti dell'edizione 2008, Dominique Schnapper, sociologa e direttrice dell'Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi; Eric Toussaint, presidente del comitato per l'abolizione del debito del Terzo Mondo; Antony Giddens, sociologo e politologo britannico, inventore della 'terza via'.

 

Con loro giornalisti, ma anche politici e rappresentanti delle organizzazioni mondiali, a partire dall'Onu, dall'UE, dalla Fao, solo per citarne alcuni. Domenica è atteso anche il ministro per lo sviluppo economico, Claudio Scajola. Al suo fianco ci sarà anche Patrus Ananias De Sousa, ministro dello sviluppo sociale e della lotta alla fame del Brasile. Fra i nomi noti, anche quello del filosofo Massimo Cacciari e della cantante Angelique Kidjo. Domenica 19, grande concerto all'Auditorium del palacongressi di Rimini, con musiche di Vivaldi, Abdulkarim, Baddreddin, Rossini: si esibiranno l'Orchestra sinfonica Siriana e l'Orchestra Bruno Maderna, direttore Missak Baghboudarian.

 

Tra i premiati di questa XXXIV edizione del Pio Manzù, anche Asma al-Assad, giovane First Lady della Siria: nelle motivazioni del premio, viene definita "ambasciatrice straordinaria del cambiamento", colei che "ha svolto un ruolo chiave nello sviluppo economico e sociale del suo paese per quasi un decennio", occupandosi della crescita economica delle comunità rurali del suo Paese e dei giovani.