{{IMG_SX}}Riccione, 6 luglio 2009 - Addio al turismo gay, almeno a livello ufficiale. Promhotels rinuncia al progetto che aveva lanciato nel novembre scorso. "L’idea non ha avuto seguito perché non c’è stato interesse — spiega Cesare Ciavatta presidente della cooperativa —. Abbiamo partecipato a workshop e appuntamenti per promuovere l’iniziativa, ma senza riscontrare l’attenzione necessaria". Se l’idea di un turismo ‘dedicato’ pare essere defunta, basta navigare in internet per capire che non è del tutto così.

Gli hotel gay friendly non mancano. Nei siti e nei blog vengono proposti alberghi che in effetti sono associati a Promhotels, ma non sempre i titolari sanno di essere finiti su una guida turistica per gay. L’hotel Fedora è uno di questi. "Non ne sapevo nulla" spiega Marco Righetti mentre cerca in internet il nome del proprio hotel associato al turismo omosessuale. "E’ possibile che abbiamo semplicemente preso il nome dalla lista di alberghi di Promhotels. Di solito le guide turistiche chiedono e informano prima di inserire il nome dell’albergo, ma non sempre accade".

Così oltre alle recensioni di famiglie contente del servizio ricevuto ci sono altri che riconoscono la buona ospitalità e l’attenzione a tutti i tipi di clientela. "Sinceramente — spiega il presidente di Promhotels Ciavatta — non saprei pensare a servizi dedicati a un turismo omosessuale. Penso che la cura del cliente che si riserva al turista nelle nostre strutture alberghiere sia da sé un marchio di qualità e una garanzia di accoglienza e buona vacanza".

 Comunque sia alcuni hotel della città vengono consigliati nelle guide. Travelgay,com cita l’hotel Clipper e il Nives come strutture esemplari per trascorre una bella vacanza. Clubclassic.net mette tra gli alberghi il Des Nations. Questo accade sul web mentre il progetto di Promhotels è congelato come anche l’idea che rientrava nell’iniziativa, di far sottoscrivere a tutti gli albergatori una carta etica con l’impegno di garantire tolleranza, apertura e disponibilità umana.