Stipendi ‘low cost’ all’aeroporto: Airiminum abbatte i compensi

I vertici della società costeranno quasi la metà rispetto ad Aeradria

 Leonardo Corbucci

Leonardo Corbucci

Rimini, 17 febbraio 2015 - «La nostra sarà una gestione completamente nuova rispetto a quella del passato. Anche nei costi e nelle spese». In queste settimane l’ha ribadito più volte Laura Fincato, presidente di Airiminum. E la nuova società di gestione del ‘Fellini’, ha voluto dare un segnale di svolta, rispetto all’epoca targata Aeradria, a partire dai compensi del consiglio di amministrazione.

Parlano i numeri per Airiminum. Il presidente Laura Fincato percepirà uno stipendio di 40mila euro lordi. Lo stesso compenso è previsto per Leonardo Corbucci, attualmente amministratore delegato della cordata (nonché il vero artefice di Airiminum), che resterà nei vertici della società con il ruolo di consigliere d’amministrazione con delega alle questioni finanziarie. Appena 12mila euro lo stipendio (lordo) per Lucio Laureti, vice presidente della società di gestione dell’aeroporto, mentre non avranno compensi gli altri due consiglieri, il riminese titolare del tour operator ItalCamel, Raffaele Ciuffoli, e l’imprenditore Sebastiano Buglisi, a capo di una delle aziende entrate in Airiminum. Per gli ultimi due, al massimo, ci sarà un un rimborso spese. In totale fanno 92mila euro lordi l’anno, somma decisamente minore rispetto a quella pagata agli ex amministratori di Aeradria. Per Masini, ad esempio, lo stipendio fissato era di 59.874 euro (che era anche dirigente dell’Agenzia di marketing della Provincia di Rimini). Percepiva 40mila euro lordi Massimo Vannucci, uno dei due vice presidenti di Aeradria, mentre per Mario Formica (l’altro vice) il compenso era di 33mila euro. Solo gettoni di presenza, di 227 euro a seduta, per altri consiglieri d’amministrazione, 6 in tutto. Contando la media delle assemblee retribuite (una decina all’anno) si arrivava così a circa 13mila euro l’anno. In totale il vecchio cda di Aeradria costava intorno ai 140-150mila euro l’anno: per i suoi amministratori Airiminum spenderà quasi la metà.

Airiminum ha deciso, sempre per una questione di costi, di non confermare il direttore generale del ‘Fellini’ Paolo Trapani, nominato dalla ‘nuova’ Aeradria, quella costituita dai creditori e durata pochi mesi, perché poi è arrivato il fallimento. Lo stipendio di Trapani era di poco inferiore a 200mila euro lordi: Marco Consalvo, direttore del ‘Fellini’ dopo aver guidato per anni l’aeroporto di Napoli, guadagnerà 60mila euro lordi. Va detto però che la nuova Aeradria aveva ridotto drasticamente i costi del cda. Era previsto il compenso solo per il presidente Maurizio Tucci: avrebbe percepito 52mila euro l’anno. Gli altri 4 consiglieri avevano diritto al solo gettone di 227 euro a ogni seduta. Di sedute ne hanno fatto un paio, perché dopo quattro mesi il Tribunale ha respinto il concordato e decretato il fallimento di Aeradria.