Rimini, 26 luglio 2014 - «ZITTI! State zitti che se chiamate aiuto vi ammazziamo!». Notte da incubo per due anziani di Bellaria nella cui villetta, in pieno viale Panzini, tra alberghi, condomini e case private, tra giovedì e venerdì, intorno alle tre, hanno fatto irruzione due malviventi mascherati con passamontagna, che li hanno minacciati di morte e depredati di oro e preziosi. Una ‘tortura’ durata oltre mezz’ora, che ai due coniugi sembrava non finire mai.
«Volevano anche i soldi — raccontano Eugenio Pironi, 93 anni e in condizioni fisiche precarie, e la moglie Anna Malvelli, 78 anni — e ci urlavano di dirgli dove li tenevamo. Noi rispondevano che non li tenevamo in casa, e loro sono andati nelle camere ribaltando tutti i cassetti. Abbiamo avuto paura che ci ammazzassero. Stai zitta che ti uccido, gridavano. Non hanno mostrato armi, ma non credo siano entrati in casa disarmati, anche se ci avranno tenuto d’occhio e hanno capito che qui eravamo due anziani soli».
«Ci hanno tolto gli orologi d’oro — fa eco Eugenio Pironi, fondatore dell’omonima officina Fiat di via Cervi, oggi gestita dai familiari — compreso il mio cronometro del 1952».
«E ci hanno strappato con violenza le catene d’oro dal collo facendoci male — continua la moglie —. Nella mia tenevo una piccola fotografia della mia povera mamma. Per cercare di farmi dire dove erano i soldi uno dei due mi ha schiacciato una mano con violenza». Anna Malvelli mostra il diffuso ematoma sul dorso della mano destra. Particolare ancora più inquietante, i due malviventi sono entrati pur sapendo che la villa in quel momento era abitata. «Da fuori si vedeva bene che eravamo svegli — continua la donna — perché avevamo più luci accese. Abbiamo sentito dei rumori venire dal bagno. Ci siamo chiesti cosa poteva essere. E un attimo dopo sono entrati quei due, con calzamaglie scure e i volti seminascosti».
La tensione saliva minuto dopo minuto. Eugenio Pironi, grande lavoratore e appassionato di storia locale, tra le anime della parrocchia, a un certo punto ha anche chiesto alla moglie di passargli le sue stampelle, senza le quali da qualche tempo non riesce a camminare.««Volevo spaccargliele sulla testa — racconta —_. Non avevo paura. I rapinatori devono aver intuito qualcosa, ed hanno intimato a mia moglie di lasciarle dov’erano». La coppia ha sporto denuncia ai carabinieri.