Assalto armato al negozio di orologi di lusso

Ferito il titolare che ha tentato di bloccare i banditi. Terzo colpo in due anni (FOTO)

(Foto Pasquale Bove)

(Foto Pasquale Bove)

Rimini, 29 agosto 2014 - «Aiuto, aiuto, chiamate la Polizia». Sono le 16,30 di ieri quando su via Garibaldi, durante lo shopping pomeridiano, cala la paura (FOTO). Quattro banditi, tutti armati di pistola e tutti giovani, sui 25 anni, molto probabilmente rumeni o moldavi, sono appena entrati nel «Luxury watches», il negozio situato al numero 13 e specializzato nella vendita di orologi rari e di lusso. Pochi istanti prima il titolare del negozio ed una commessa russa, Elena, si sono assentati per un caffè: dentro il locale commerciale si trovano un’altra dipendente ed, al piano superiore, l’amministratore delegato della società. Improvvisamente suona un giovane, sembra un cliente come gli altri. La commessa non ha alcuna esitazione e gli apre: il ragazzo, a volto scoperto, magro, entra, ma dietro di lui ci sono altri tre complici. Il primo riesce a piazzare una bottiglia per bloccare la porta mentre due, sfoderando le pistole e puntandole contro la donna, si mettono al suo lato. Il quarto si piazza dall’altra parte. La banda inizia, a colpi, molto probabilmente di martello, a spaccare le vetrinette nel tentativo di arraffare più orologi possibili. Intanto però il titolare e la commessa russa stanno per rientrare dalla pausa caffè e quando l’uomo arriva alla porta intravede i quattro banditi in azione.

La sua reazione è immediata e cerca di chiudere la porta blindata per bloccare la fuga dei quattro. «C’è una rapina, chiamate la Polizia», urla l’uomo ad un passante che sta camminando insieme ai suoi tre figli. Il titolare del negozio, con tutte le sue forze, cerca di chiudere la porta per tenere dentro il negozio i banditi che vogliono uscire a tutti i costi: si sentono dei colpi, a qualcuno sembrano esplosi da una pistola. Due banditi si accaniscono contro la vetrata della porta blindata a colpi di martello per fuggire. L’uomo fa di tutto per resistere, ma quando dall’interno del negozio i banditi gli puntano in faccia la pistola è costretto a desistere. Un vetro l’ha colpito anche sulla fronte e al collo. I quattro malviventi riescono a creare un varco e fuggono a piedi, raggiungendo subito vicolo San Bernardino. Qualche turista vede fuggire quattro giovani armati, due vestiti di nero, uno con le bermuda ed un altro con una maglia rossa. Inizia la caccia alla banda per le vie del centro mentre sul luogo dell’assalto arrivano i carabinieri e la Polizia. E per terra, davanti all’ingresso, oltre ai tantissimi frammenti della vetrata, i carabinieri trovano, oltre ad un cappellino usato da uno dei banditi, anche otto gocce di sangue.

Potrebbe essere di uno dei malviventi che si è ferito con qualche scheggia durante la fuga. Mezz’ora più tardi della rapina in via Milazzo viene trovata, con il motore ancora caldo, una Fiat Panda, risultata rubata. Difficile sapere se sia stata usata dai quattro. Di certo si sa che i malviventi hanno anche compiuto parecchi danni all’interno del negozio: da prime sommarie ricostruzioni, i banditi avrebbero portato via almeno una trentina di orologi, tutti di grande valore per una prima stima che s’aggira sui 50mila euro. I carabinieri hanno già acquisito i video delle telecamere di sorveglianza per dare un nome ed un volto agli autori dell’assalto. Nel giro di due anni è la terza volta che il negozio subisce una rapina. La prima era avvenuta due anni fa, il 19 luglio del 2012, quando alle due del pomeriggio, malviventi di origine serba avevano sfondato la vetrina con un Suv, ma erano stati bloccati da una volante e la refurtiva recuperata. L’ultima un mese fa. E ieri pomeriggio, la paura è tornata fra i residenti e gli esercenti di via Garibaldi: «Qui non si vive più» è ilcoro unanime mentre turisti russi, con tanto di figli al seguito, facevano la foto al negozio rapinato, proprio come souvenir della vacanza a Rimini.