Baby bulle mandano in ospedale la rivale

Denunciata alla Polizia una banda di 15enni che perseguitava la ragazzina

La giovane vittima è stata sottoposta a pestaggi feroci da parte di un gruppo di 15enni che sono state denunciate dalla Polizia

La giovane vittima è stata sottoposta a pestaggi feroci da parte di un gruppo di 15enni che sono state denunciate dalla Polizia

Rimini, 4 ottobre 2015 - «Hai visto come piangeva?» «Sì sì, avevamo tutti i suoi capelli in mano». E’ una ‘normale’ conversazione tra baby bulle, quella comparsa qualche tempo fa su Facebook. Una banda di sette 15enni di buona famiglia che hanno pestato una coestanea, colpevole solo di essere la fidanzatina di un ragazzino che in passato era stato con una del gruppo. Sono state tutte denunciate dall’Ufficio minori della questura, ma per la loro vittima, finita in ospedale, le ferite non si rimargineranno tanto facilmente. E non si tratta di quelle del corpo.

E’ la gelosia, di qualsiasi natura, che spinge spesso i minorenni a torturare i loro coetanei. Questa vicenda, dicono, andava avanti da un pezzo. La ‘traditrice’ era stata presa in mezzo dalla banda di coetanee che le si erano rivoltate contro come serpenti. Decise a punirla per l’oltraggio che una di loro aveva subito. Più volte, la ragazzina era stata ‘affrontata’ fisicamente dal branco che solo quando è insieme si sente sicuro e impunito. Lei, come tante altre vittime di bullismo, aveva taciuto a lungo. I giovani tendono a sbrogliarsela tra loro, e quasi mai chiedono aiuto ai genitori per liberarsi dei loro persecutori, entrando in una spirale dolorosa.

L’epilogo della persecuzione, c’è stato una sera in discoteca, quando il gruppo ha deciso di infierire di nuovo sul bersaglio. L’hanno circondata, presa a calci e pugni e per sfregio le hanno strappato intere ciocche di capelli. Fiere della bravata, ancora una volta è stato attraverso Facebook che hanno divulgato le loro ‘gesta’. I commenti si sprecavano, sarcastici e indifferenti a quello che avevano fatto, senza nemmeno rendersi conto della gravità. Ma questa volta non l’hanno passata liscia, perchè quando la loro vittima è tornata a casa in quelle condizioni, i genitori, dopo averla portata in ospedale, hanno preteso la verità. E saputo come stavano le cose, sono andati dritti in questura a denunciare le giovani virago. Le quali sono state convocate a testa bassa insieme ai genitori, sconvolti e atterriti nello scoprire di cosa erano state capaci le loro ‘bambine’. Sono state tutte denunciate e adesso dovranno vedersela con il Tribunale dei minori.

La stessa cosa che succederà ad altri due 16enni che per mesi hanno angariato un compagno di scuola, pretendendo che la paghetta che prendeva dai genitori fosse versata a loro. A scoprire tutto è stata la madre del ragazzino. Per puro caso stava passando per i giardinetti quando aveva assistito alla scena di due giovani che stavano massacrando di botte suo figlio. Ha cominciato a gridare, attaccandosi al telefono per chiamare la Polizia, riuscendo a mettere in fuga i due aggressori. Ha raccolto il figlio sanguinante e ha allertato un ambulanza che ha trasportato il 16enne al pronto soccorso. Ma grazie alla descrizione fornita dalla vittima, i due bulli sono stati rintracciati poco dopo dagli agenti, non lontano dal luogo dell’agguato. Anche loro, come le ragazze, sicuri di non rischiare niente . Solo dopo si è scoperto che era da un anno che se la prendevano con il compagno di scuola.