Bagnino minacciato dai vu’ cumprà: "Ti spezziamo le gambe"

Vainer Nanni aveva tentato di scacciare gli abusivi

Vainer Nanni accerchiato dai venditori abusivi

Vainer Nanni accerchiato dai venditori abusivi

Rimini, 31 agosto 2015 - E' uno degli ultimi colpi di coda dei vu’ cumprà. In una stagione che, almeno fin qui, ha detto male agli abusivi, per via dei continui controlli e sequestri da parte di polizia municipale e forze dell’ordine. Sarà per questo che negli ultimi giorni gli abusivi si sono fatti molto più aggressivi. A farne le spese, l’altro ieri, è stato Vainer Nanni, il bagnino-avvocato titolare dello stabilimento 128 a Rivazzurra. Quando Nanni ha cercato di mandare via i vu’ cumprà (in gran parte bengalesi) che avevano tentato di allestire il solito mercatino abusivo a riva, prima è stato accerchiato e poi pesantemente minacciato. «Mi hanno detto: facciamo venire uno qui in spiaggia che ti spezza le gambe. Non mi era mai capitata una cosa del genere», ammette lui.

Dalle parole sono passate ai fatti?

«No, per fortuna no. Anche perché poco dopo è sceso a riva a darmi man forte un amico. E’ piuttosto alto e pesa più di 130 kg... Gli abusivi mi hanno lanciato qualche insulto e poi se ne sono andati».

Non è la prima volta che lei viene minacciato. Due anni fa, di questi tempi, le avevano squarciato anche le brandine...

«Ma quest’anno la situazione, come ho spesso ripetuto, è stata nettamente migliore. Ci siamo ripresi la spiaggia. L’anno scorso qui, in pochi metri, se ne contavano a centinaia di abusivi. Quest’estate invece abbiamo potuto organizzare le attività per i bagnanti senza intralici».

Ma in questi giorni molti abusivi sono tornati alla carica.

«Non si può mai abbassare la guardia. E’ quello che ho fatto anche l’altro ieri: appena si sono presentati qui davanti, sono andato da loro ‘invitandoli’ ad andarsene subito. Ma loro non ne volevano sapere».

E’ stato a quel punto che l’hanno minacciata?

«Sì. Erano una dozzina. Prima mi hanno accerchiato. Poi hanno detto che da lì non si sarebbero mossi. Uno di loro mi ha affrontato a muso duro e ha iniziato a telefonare ad altri chiedendo rinforzi. Poi mi ha avvertito: Adesso facciamo venire qui uno che ti spezza le gambe. La situazione si è fatta brutta, poi è arrivato il mio amico, uno degli abusivi mi ha capito che ero il titolare del bagno, e se ne sono andati insultandomi».

Finita lì?

«No, ieri sono tornati. Sempre gli stessi. Ho chiamato subito la polizia municipale per farli mandare via».

Teme ritorsioni o nuove minacce?

«Non lo so. Ma io non cederò di un passo, e continuerò ad allontanarli ogni volta. La spiaggia è dei bagnanti, non degli abusivi».