Tassi da usura, banca a processo

Rinviati a giudizio il presidente e il responsabile dei fidi della Bcc Valmarecchia denunciati da due imprenditori falliti che avrebbero pagato fino al 38% il denaro ricevuto in prestito

Bcc Valmarecchia

Bcc Valmarecchia

Rimini, 11 dicembre 2015 - Usura aggravata con un tasso effettivo globale medio del 38,75%. Sul banco degli imputati, davanti al tribunale collegiale il 10 marzo, dovrà difendersi da questa accusa pesante una banca, per l’esattezza la Banca di Credito Cooperativo della Valmarecchia nelle persone del presidente e legale rappresentante, Fabio Pula, e del responsabile dell’ufficio fidi, Davide Brigliadori, entrambi difesi dall’avvocato Monica Cappellini.

La vicenda nasce dalla battaglia di due imprenditori, Luca Costanzi (assistito dall’avvocato Nicola De Curtis) e Angelo Montanari (assistito dall’avvocato Alessandro Gazzea) che avevano dato vita alla società «Eurocom srl» a San Leo.

I due soci nel settore dell’edilizia avevano aperto due conti presso la Bcc Valmarecchia, ottenendo affidamenti per un milione di euro come anticipo fatture. In cambio avevano dovuto fornire delle garanzie fidejussorie con tanto di beni patrimoniali. Ma la crisi aveva fatto il resto ed i due imprenditori si erano trovati nell’impossibilità di far fronte ai loro obblighi con la banca, banca che aveva ottenuto un decreto ingiuntivo per riavere di 600mila euro.

La «Eurocom» era così fallita ed i due imprenditori, dopo aver consultato diversi commercialisti, avevano deciso di denunciare la Bcc Valmarecchia per usura. In un primo tempo era stato rinviato a giudizio solo il responsanbile dei fidi, Davide Brigliadori che davanti al gup ha chiesto il rito abbreviato subordinato alla perizia econometrica.

Il perito del gip ha riscontrato che in alcuni periodi ci sono stati dei superamenti con tassi usurai. La Procura, invece, aveva chiesto l’archiviazione per il presidente Pula. L’avvocato De Curtis però si era oppostro ed il gip Cantarini ha chiesto al pm l’imputazione coatta.

Il nuovo gip, Giorgio Barbuto, ha così redatto il decreto che dispone il giudizio per Fabio Pula proprio per usura aggravata. ‘Per il periodo 1 gennaio 2005-30 settembre 2010 si faceva consegnare interessi e oneri usurati per un tasso effettivo globale medio del 38,075’, si legge nel decreto. La parola adesso spetta al collegio.