La banda scava il ‘buco’ ma resta bloccata all’Anagrafe

Fallito il colpo alla tabaccheria adiacente agli uffici comunali

Il buco (Foto PasqualeBove)

Il buco (Foto PasqualeBove)

Rimini, 30 marzo 2015 - La banda del buco ‘sventra’ l’Anagrafe per svaligiare la tabaccheria confinante. Ma questa volta qualcosa va storto e i ladri sono costretti a rinunciare a un passo dal bottino. Un colpo che poteva fruttare parecchio, quello pianificato dalla banda che da oltre due mesi sta impervensando a Rimini, razziando soprattutto tabaccherie. I carabinieri stanno ancora cercando di ricostruire cosa è accaduto esattamente l’altra notte, ma dai primi accertamenti fatti, sembra che i malviventi siano entrati all’interno degli uffici, forzando la porta antipanico che dà sul parcheggio sul retro. Una volta dentro, hanno cominciato a ‘lavorare’ con mazzette e scapelli. Sono fior di professionisti e la prima cosa che avevano fatto, era stata aquella di scardinare il sistema d’allarme. Ma questo avrebbe comunque mandato un segnale alla centrale della Civis con cui è collegato, e di lì a pochi minuti è arrivata una pattuglia. Gli agenti hanno controllato, ma dall’esterno sembrava fosse tutto a posto, anche se quasi certamente i banditi si trovavano ancora dentro. Ma a quel punto, la banda ha deciso di non rischiare. Gli agenti sarebbero potuti tornare, e hanno deciso di rinunciare. Così sono fuggiti, lasciandosi dietro gli arnesi da scasso.

Solo ieri mattina, dopo le 11, si sono accorti di quello che era accaduto e che la tabaccheria si era salvata per un soffio. Quando sono stati interrotti dall’arrivo delle guardie giurate, i ladri avevano già praticato un buco di almeno 60 cm di diametro, e mancava poco per arrivare dall’altra parte. Se ci fossero riusciti, avrebbero fatto manbassa come al solito. Pochi dubbi sul fatto che si tratti della stessa banda, composta da almeno tre persone, che il 31 gennaio scorso ha razziato la Tim di piazza Benedetto Croce, dopo avere abbattuto il muro della parrucchiera confinante, portandosi via merce per 80mila euro. Gli stessi che hanno agito anche il 14 marzo, alla tabaccheria di Torre Pedrera. La stessa tecnica applicata poi il 19 marzo scorso, quando si sono portati via 30mila euro di gratta e vinci da quella di viale Principe di Piemonte. Abili e fino ad oggi anche imprendibili.