Camorra, sequestro di 5 milioni di euro a un imprenditore

L’uomo, un 59enne riminese, era stato nel 2011

Gli uomini della Dia

Gli uomini della Dia

Napoli, 27 novembre 2015 - Un provvedimento di sequestro beni, emesso dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di un imprenditore riminese 59enne, è stato eseguito dalla Direzione investigativa di Napoli con la collaborazione della sezione operativa Dia di Bologna. L’uomo a dicembre 2011 fu arrestato in esecuzione di un’ordinanza emessa dal gip partenopeo per 57 indagati, ritenuti responsabili a vario titolo di associazione per delinquere di tipo camorristico, estorsione, turbativa delle operazioni di voto mediante corruzioni e concussioni elettorali, truffa ai danni dello Stato, abuso d’ufficio, falso in atto pubblico, riciclaggio e reimpiego di capitali di illecita provenienza, reati aggravati dalla finalità di aver agevolato il clan dei Casalesi. I beni sequestrati hanno un valore complessivo di oltre 5 milioni di euro. L’indagine della Dia napoletana mise in luce gli intrecci tra il ceto politico di Casal di Principe e l’ala militare e imprenditoriale delle fazioni Schiavone e Bidognetti dei Casalesi.

In particolare, l’imprenditore nella cosca aveva un ruolo da intermediatore finanziario e faccendiere per l’acquisizione e gestione degli appalti e, più in generale, nel reinvestimento del denaro frutto delle attività illecite. L’imprenditore riminese ha procurato anche garanzie per l’ingegnere Nicola Di Caterino, coinvolto nell’inchiesta per la realizzazione del centro commerciale ‘Il Principe’ a Madonna di Briano, frazione del comune di Casal di Principe, mai avvenuta, per la quale è sotto processo l’ex sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino. Sequestrati quote sociali di due imprese a Riccione nel settore turistico (il Beach paradise e il Beach cafè), una villa con piscina e campo da tennis a Rimini, 6 tra auto e moto e 21 rapporti finanziari.