Il padroncino si trasferisce, il cane va a cercarlo da tre anni a scuola

Il pastore tedesco si presenta ogni giorno alle elementari di Bellaria

La femmina di pastore tedesco Yara alla scuola Tre Ponti

La femmina di pastore tedesco Yara alla scuola Tre Ponti

Bellaria Igea Marina (Rimini), 10 gennaio 2016 - Ha perso il suo padroncino, un bimbo emigrato con la famiglia in Germania. Ma non si rassegna. Tutti i giorni lo va a cercare alla scuola che frequentava. Si chiama Yara, ha 8 anni ed è uno splendido pastore tedesco. Una scena commovente, quella che si ripete regolarmente alla elementare ‘Tre Ponti’ di Bellaria, di fronte a genitori, maestre, bidelle. «Yara vede i bambini e si sofferma a guardarli», racconta la zia del piccolo ex proprietario del cane. «Il bambino – aggiunge – viene a trovarci in estate e ogni volta che riparte lei soffre». La famiglia non aveva possibilità di portare Yara con sè. Il cane è rimasto alle sorelle e all’anziana madre che non sempre riesce a tenere l’animale sotto controllo. A volte scappa dal cortile e si precipita a scuola.

Dove accompagnava il suo padroncino all’entrata e all’uscita, quando il piccolo frequentava la terza. Una storia che ricorda quella di ‘Hachiko - il tuo migliore amico’, film con protagonista Richard Gere. Fa il professore e prende il treno per andare a insegnare. Hachiko lo aspetta al ritorno, in stazione. Durante una lezione il docente ha un infarto e muore. Ma il cane continuerà a recarsi in stazione, ogni giorno, nella speranza di rivedere il padrone. La vicenda di Yara e dei suoi proprietari - per fortuna - non è drammatica. Ma altrettanto toccante.

Da qualche tempo la presenza di Yara all’esterno della scuola si è fatta più frequente. Alcune mamme si sono preoccupate, pubblicandone la foto sui social. «Ho pensato si fosse smarrito, perché non ha il collare – spiega Virginia Manuzzi, i cui due bimbi frequentano il plesso – per questo ho postato la foto. Poi le proprietarie mi hanno raccontato la storia, molto toccante, precisando che Yara è assolutamente innocua». «Un giorno l’abbiamo riportata a casa, eravamo un gruppo di genitori – aggiunge una signora –. Abita vicino alla scuola». «Sta vicino a casa mia, si fa solo una sgambata», sorride un residente. «Non vorremmo che nostro fratello venisse dipinto come il solito irresponsabile che abbandona il cane – l’appello delle nuove proprietarie di Yara –. Purtroppo sono emigrati per lavorare e noi fratelli ci alterniamo per curare mamma e cane, che ogni tanto si concede qualche scappatella. È dolcissima, adora stare con i bambini e le mancano i suoi padroncini. Per questo spesso va nella scuola che frequentava uno dei bambini nella speranza di vederlo. Mi scuso se può spaventare, ma i vicini la conoscono e sanno che è dolcissima. Noi cerchiamo di fare il possibile per non farla uscire ma non viviamo li. Ci spiace per il disagio, provvederemo a chiudere il cancello con la catena».