Giovane cade dalla piramide del Cocoricò, il titolare: "Convinto fosse morto"

Attimi di paura per il patron Fabrizio De Meis a causa dell'incidente di un 24enne

CR120A_A_WEB

CR120A_A_WEB

Riccione (Rimini), 29 novembre 2015 - Sono le sei del mattino. Suona il telefono. «Pronto, è lei De Meis? Deve venire subito al Cocoricò». Sono i carabinieri a chiamare al cellulare il proprietario della discoteca di Riccione mercoledì mattina prestissimo.

Poco prima gli agenti erano stati chiamati sul posto perché un ragazzo era caduto dalla Piramide mentre cercava di farsi un selfie.

A Fabrizio De Meis quasi viene un accidente. «Avevo lasciato il telefono acceso quella sera – racconta – Quando ho ricevuto quella telefonata ho pensato di tutto. Addirittura che avessero messo una bomba al Cocco». Di tutta fretta si infila la prima cosa che trova quando riceve una seconda telefonata dalle forze dell’ordine. «Deve fare in fretta, altrimenti sfondiamo il portone». Con un occhio ancora chiuso e uno aperto De Meis non sa più cosa pensare e quando arriva sulle colline riccionesi lo scenario fa pensare al peggio.

«Vigili, carabinieri e ambulanze – ripensa a quei minuti – Poi vedo quel ragazzo steso a terra a pancia sotto. Lì per lì ho pensato fosse morto. Per fortuna si muoveva e vicino al suo corpo c’era qualcosa che mi è sembrato subito un bastone per il selfie. Ma in quel momento non ci avevo nemmeno fatto troppo caso».

Fino a quando sono i carabinieri a raccontargli che quel giovane bolognese all’alba, approfittando della chiusura della discoteca che riaprirà al pubblico Il 5 dicembre dopo i quattro mesi di chiusura in seguito alla morte per overdose del 16enne Lamberto Lucaccioni, aveva avuto la ‘bella’ idea di arrampicarsi sulla Piramide per scattarsi un selfie di quelli indimenticabili.

Ma in cima alla struttura di vetro il 24enne non c’è mai arrivato. A pochi metri dalla vetta, infatti, è scivolato volando giù di sotto. Due vertebre fratturate e un polso fuori uso e c’è da dire che, visto il volo, gli è andata anche bene.

«Ancora non riesco a capire come sia riuscito ad arrivare fino a lassù – non si dà pace De Meis – Il locale è interamente recintato, ma non è complicato passare il cancello. Molto più complicato invece riuscire a scalare la Piramide».

Per salire il giovane ha fatto le acrobazie combianando danni non solo a se stesso. «Ha camminato su una parte di tetto in plexiglass – ricostruisce la scalata il proprietario del locale – che naturalmente si è sfondato. Non è di certo stato costruito con l’intenzione di permettere alle persone di salire per un selfie...».