“Discoteche: Daspo a drogati e violenti“. La proposta di legge arriva dal Cocoricò

Il presidente De Meis: “Come per gli stadi di calcio“

Un’immagine di repertorio del Cocoricò (foto Bove)

Un’immagine di repertorio del Cocoricò (foto Bove)

Rimini, 9 ottobre 2014 - Dal tempio della trasgressione al laboratorio della legalità. Fabrizio De Meis, gestore del Cocoricò di Riccione lancia una proposta destinata a fare capolino in ogni discoteca d’Italia: il Daspo per i locali da ballo. Esattamente come per gli stadi di calcio. L’idea, maturata dopo cinque anni passati sulla tolda della piramide di vetro, è stata raccolta da un gruppo di parlamentari. L’idea è divenuta proposta di legge presentata ieri alla camera dal big di Forza Italia Renato Brunetta, dal presidente della Commissione affari costituzionali Paolo Sisto e da Rocco Palese: vicepresidente della Regione Puglia.

In sintesi: divieto di accesso nei confronti di chi viene sorpreso a consumare, detenere o vendere sostanze stupefacenti, e di chi è coinvolto in risse o episodi di violenza. Se sarà rivoluzione, per il mondo delle disco, lo dirà il tempo. Nel dubbio, De Meis è a capo di questa rivoluzione. «Sgombriamo il campo dagli equivoci — timbra il patron del Rimini calcio —, la mia non è la crociata di un moralizzatore: è estremamente concreta». Parte da un episodio, concretissimo. «Abbiamo più volte sorpreso un ragazzo — racconta il gestore — che rubava telefonini e non abbiamo avuto il potere di vietargli l’accesso». Da qui la lampadina: in prestito dai campi di calcio il divieto di entrare. «In cinque anni di esperienza — ragiona De Meis — ho verificato che uno dei maggiori problemi che noi gestori dobbiamo fronteggiare è la droga. Abbiamo poteri limitati e ogni volta che succede qualcosa, il nome del locale è associato alla violenza, allo spaccio, al degrado». Semaforo rosso, allora.

«Questo provvedimento, se sarà applicato — entra nello specifico De Meis — ci permetterà anche di agire direttamente e in collaborazione con le forze dell’ordine, per arginare e sbattere fuori dalla porta (anzi... lasciarli proprio fuori) coloro che danneggiano il nostro lavoro e il gusto del divertimento per i tanti ragazzi che frequentano i locali da ballo». Ora la proposta ha la forma della carta, nel senso del progetto. Il prossimo passo, per evitare che rimanga un’idea ‘di carta’ è che la volontà politica si trasformi in atti concreti. «La proposta — chiosa De Meis — riguarda non solo le discoteche. Se un turista, suo malgrado, si trova coinvolto in una situazione spiacevole, non solo non verrà più al Cocoricò ma non tornerà nemmeno nella nostra Riviera».