La coop delle casalinghe a luci rosse: "Così dividiamo spese e clienti"

Quattro signore riminesi arrotondano facendo le lucciole

A Rimini la coop delle casalinghe a luci rosse (Ansa)

A Rimini la coop delle casalinghe a luci rosse (Ansa)

Rimini, 19 settembre 2014 - «Pronto caro, vuoi venire alle dieci? Ma certo, porto i bambini a scuola e sono tutta per te. Fanno cento euro per tre quarti d’ora». Mamme premurose, mogli all’apparenza irreprensibili, lavoratrici apprezzate. Solo un particolare: nel tempo libero dal lavoro di ‘copertura’ (sempre part time) di bariste, colf, cameriere o baby sitter e dagli impegni familiari, praticano il mestiere più antico del mondo. Al punto da creare una sorta di cooperativa a luci rosse. Per abbattere le spese hanno preso in affitto un piccolo appartamento – 600 euro mensili - dove a turno ricevono i clienti. Che in caso di indisponibilità le imprenditrici si prestano senza gelosia.

«Raramente, ma a volte lavoriamo anche in due con un solo cliente, se viene richiesto», spiega Carmen (nome di fantasia) 36 anni, due figli maschi quasi adolescenti, un marito «All’oscuro di tutto, ovviamente...». Sono quattro, hanno età diverse, dai 24 ai 49 anni, abitano nel Riminese. 

Due sposate, due fidanzate, cinque figli in tutto. «La nostra forza? Il passaparola tra clienti, ma anche le inserzioni, con foto esplicite - continua Carmen – e soprattutto la passione che ci mettiamo. I clienti apprezzano molto il fatto che non siamo prostitute‘classiche’, ma donne normali... con una doppia vita. Andare con una prostituta comporta nell’uomo un certo senso di vergogna. Con noi, casalinghe–lavoratrici, lo vivono diversamente». Sarà pure un hobby ma gli incassi medi, racconta, un’altra del gruppo viaggiano sugli 8.000-9.000 euro al mese. «E senza neanche stancarci troppo», sorride.

«Se mi va prendo l’appuntamento, dicendo a mio marito che sono al lavoro o con le amiche, altrimenti passo il cliente a una delle ragazze; non ho paura che me lo portino via, tra noi non succede».  Le tariffe variano da 50 a 200 euro, secondo il tipo di prestazione. Per una serata intera 500 euro.

Possibile che in famiglia non sospettino nulla vedendovi con tanti soldi? «Stiamo ben attente a non esagerare. Io devo cambiare la macchina, ne vorrei una sportiva, ma mi toccherà prendere un’utilitaria usata...».  Come vedono la proposta di regolarizzare la prostituzione in Italia? «Come idea andrebbe bene – dicono in coro – ma forse arriverebbero ancora più straniere. E ci farebbero pagare le tasse. I commercianti sono torchiati fino al 60-70% del reddito, meglio lasciare tutto com’è».

Davvero suo marito non si accorge di niente? «Macché – risata - è un invornito (un tonto ndr).» Come avete iniziato? «Per gioco – conclude Carmen – poi è diventata l’attività principale. Con clienti solo italiani, dall’operaio all’imprenditore, sposati e non».