Due lesbiche: “Dalla nostra unione è nata una coppia di gemellini”

Gli ovuli di una ragazza fecondati e impiantati nella compagna che ha partorito

Unioni civili (Foto di repertorio Alive)

Unioni civili (Foto di repertorio Alive)

Rimini, 19 ottobre 2014 - L’amore, quello vero, non conosce né limiti né ostacoli. E la storia di Serena e Giada (nomi di fantasia), due giovani donne che abitano e lavorano nella nostra provincia, è uno di quelli. Loro due, insieme da quattro anni, hanno messo su una famiglia, ‘tradizionalmente diversa’, ma sempre una famiglia. Con tanto di due bellissimi figli, due gemellini in tenerà età, frutto proprio del loro amore. E per onor di cronaca, di Serena e Giada conosciamo i veri nomi e i cognomi, abbiamo le foto anche dei loro piccoli, ma proprio per tutelare i due minori omettiamo qualsiasi dettaglio in più.

Siete sposate all’estero?

«Non lo siamo, ma ci stiamo pensando — risponde Serena —.Lo vogliamo fare soprattutto alla luce della nascita dei due bambini. Giada, al momento, non figura da nessuna parte. Il massimo che potremmo fare sarebbe lo stato di famiglia, ma nessuno la riconosce come mia compagna. Anche con i bambini, sulla carta, lei non esiste. Legalmente Giada non ha nulla e questo non è giusto. In qualsiasi documento lei non figura ed io voglio tutelarla. E’ la mia compagna e, con me, la madre dei nostri figli».

 

I bambini sono frutto di un’inseminazione artificiale all’estero?

«Abbiamo fatto tutto insieme. I bambini sono figli miei e suoi. Siamo andate in Spagna, per la precisione a Barcellona e lì abbiamo fatto la fecondazione eterologa. Sono stati fecondati, con il seme di un donatore anonimo, gli ovuli di Giada e poi, una volta ottenuta la fecondazione, impiantati nel mio utero. In questo modo abbiamo potuto condividere totalmente ed equamente la maternità. Ma ho dovuto mentire: i bambini figurano solo come figli miei, hanno soltano il mio cognome».

Giada era con lei in sala parto?

«Avrei voluto che ciò accadesse, ma mi hanno praticato il cesareo. Però lei è stata la prima persona a vederli ed a tenerli».

Le vostre famiglie d’origine come hanno reagito alla vostra scelta?

«Benissimo. I nonni sono molto presenti e ci aiutano nella gestione dei piccoli. Sia io sia Giada lavoriamo, quindi i nonni ci danno una grande mano. I nostri figli sono molto fortunati perchè dispongono anche di cinque bisnonni giovani e super attivi. Quando siamo andate a fare l’inseminazione artificiali, abbiamo fatto un bel viaggio a Barcellona con i miei genitori. Siamo stati tutti insieme, era una bella festa per tutti».

Ma qualche problema ci sarà però?

«Il Spagna era tutto più facile, questo sì. Con le nostre famiglie d’origine non c’è mai stato alcuna questione. Diciamo che qui in Italia ci scontriamo con una mentalità più provinciale e soprattutto senza tutele per il partner. A livello di diritti civili siamo indietro anni luce».

Il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi si è dichiarato favorevole ad istituire il registro delle copie gay. Che ne pensate?

«Se lo facesse, potremmo anche pensare di prendere la residenza a Rimini. Sarebbe un bel segnale per noi e per tanti nelle nostre condizioni».