{{IMG_SX}}Rimini, 19 settembre 2009 - La comunità di San Patrignano ha ricordato oggi, a 14 anni dalla scomparsa, il suo fondatore Vincenzo Muccioli (nella foto). Don Fiorenzo Baldacci, parroco della comunità, ha officiato la Messa di suffragio nell’auditorium di Sanpa, alla presenza della famiglia Muccioli, dei 1.500 ragazzi attualmente accolti dalla comunità, delle loro famiglie e di oltre mille persone che, da tutta Italia, hanno raggiunto la collina alle spalle di Rimini per rendere omaggio alla figura di Vincenzo Muccioli e al suo tenace impegno contro la droga e l’emarginazione. Tra loro, i volontari delle Associazioni che da trent’anni collaborano con San Patrignano. Sono venuti da Roma, Bologna, Firenze, Pesaro, Verona, Modena, Salerno e Napoli.

 

Prima della funzione, Andrea Muccioli, attuale responsabile di San Patrignano, ha ricordato il padre riportando alla memoria ciò che Vincenzo non si stancava mai di ribadire, e cioè che “San Patrignano appartiene a tutti i suoi ragazzi, ma appartiene soprattutto a quanti hanno più bisogno, cioè a coloro che entreranno da domani”. “Questo è vero oggi come ieri - ha proseguito Andrea - perché così ci ha insegnato lui. Ce lo ha insegnato con le parole, con l’esempio e con gli abbracci, quegli abbracci che sembravano non finire mai e grazie ai quali ci ha fatto capire che solo lasciandosi andare e abbandonando i condizionamenti possiamo comprendere gli altri. È, questa, la condizione necessaria ad aiutare gli altri a riconquistare la propria vita distrutta dalla droga”.

 

Una passione per la vita, quella di Vincenzo Muccioli, che lo ha spinto a fondare San Patrignano, che dal 1978 ha accolto oltre 20.000 giovani con problemi legati alla tossicodipendenza. Oggi Sanpa è la comunità più grande d’Europa, con 140 operatori volontari, cui si aggiungono 312 collaboratori. La comunità ospita inoltre 120 bambini figli di ragazzi che stanno svolgendo il percorso di recupero e di operatori, e circa 30 minorenni con problemi di disagio e consumo di droghe.