Rimini, 26 gennaio 2010 - Pesci morti dal freddo: le basse temperature che si stanno prolungando ormai da mesi stanno decimando alcune razze (appartenenti alla grande famiglia del pesce azzurro) in tutto il nord del mare Adriatico, a iniziare dalle coste del Pesarese per arrivare fino a quelle venete.

Decesso per ipotermia: questa la diagnosi emessa dai ricercatori della Daphne, il battello oceanografico dell’Arpa dell’Emilia Romagna che ieri ha esplorato la costa romagnola dopo le segnalazioni pervenute da diverse imbarcazioni che si sono trovate di fronte a una distesa di pesci morti.

La diffusa moria riguarda la ‘Sardinella aurita’, meglio conosciuta come Alaccia o Aringa mediterranea.
Pesci morti a causa del freddo: detta così sembra una battuta.

"Purtroppo non lo è - sottolinea Attilio Rinaldi, direttore della Daphne -. Questa mattina (ieri per chi legge) siamo usciti in mare e la temperatura che abbiamo rilevato era intorno ai cinque gradi. Troppo poco per questi pesci".

Ma la temperatura non sembra poi così bassa. O almeno: ci sono stati giorni anche più freddi.

"E’ vero, ma sta continuando ormai da diverso tempo e la temperatura del mare si sta abbassando sempre di più".

Sono a rischio solo questi pesci o anche altri?

"Al momento direi solo questi questi. Perché la alaccia è una specie che non viveva in questo tratto di mare, ma molto più a sud, nella fascia meridionale del Mediteraneo. Poi con l’innalzamento della temperatura marina, soprattutto in estate, ha iniziato a risalire l’Adriatico. Si tratta pertanto di una specie abituata ad acque caldo-temperate che mal tollera basse temperature e quando arrivano queste botte di freddo non resiste. E’ chiaro però che se questa condizione termica dovesse perdurare la moria potrebbe interessare altre specie, anche se in misura molto minore".

Che temperature ci sono adesso, in mare?

"Stamattina (ieri) siamo sui 5,2 gradi, ma sul fondo, e stiamo parlando della zona dove abbiamo attuare le registrazioni, quindi a dieci metri di profondità, ci sono 7/7,5 gradi: con questa temperatura ad esempio i pesci non corrono pericoli".

Qual è la situazione che avete potuto osservare dalla Daphne?

"Abbiamo visto molti pesci già morti in superficie, altri che nuotavano in modo molto scoordianto, quindi con molta probabilità destinati alla morte, ma ci stavano già pensando i gabbiani. Sicuramente i più soddisfatti di questa situazione".

Ci sono state altre morie di questo genere negli ultimi anni?

"Nel 2002 ce n’è stata una simile perché anche allora le temperature si abbassarono molto. Poi, da quello che abbiamo potuto osservare in letteratura, ce n’è stata un’altra di portata simile solo nel 1929. Dobbiamo però considerare che nel frattempo c’è stata la seconda grande guerra e sicuramente le morie di pesci, se mai ce ne fossero state, erano l’ultimo dei problemi in quel momento. Comunque, a nostra conoscenza, le date sono queste: 1929, 2002 e questi giorni".