San Marino, 24 agosto 2010 - Un imprenditore della provincia di Pesaro è stato denunciato dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Urbino per una frode fiscale che coinvolge anche due aziende della Repubblica di San Marino. L'arresto è scaturito a seguito di tre verifiche condotte dalle fiamme gialle nei confronti di altrettante aziende: una marchigiana, specializzata nella produzione e nel commercio di prodotti nutrizionali e due imprese sammarinesi che si occupano della commercializzazione di questo tipo di prodotti. Attraverso uno scambio informativo con i colleghi della Repubblica di San Marino, le indagini dei finanzieri hanno permesso di smascherare il meccanismo evasivo ideato dall'imprenditore marchigiano.

Tramite la ricostruzione delle connessioni esistenti tra la società pesarese e le due aziende sammarinesi, si è infatti scoperto che l'imprenditore utilizzava il meccanismo della 'esterovestizione', ovvero la fittizia localizzazione all'estero della residenza fiscale di una società che, al contrario, svolge di fatto la sua attività in Italia. Lo scopo principale di questo meccanismo è quella di fare in modo che, risiedendo in un paese con un regime fiscale più
vantaggioso di quello nazionale, gli utili dell'impresa possano esser sottoposti ad una tassazione minore. L'imprenditore, urbinate di 47 anni, avrebbe evaso redditi per 14 milioni di euro e Iva per 1,5 milioni. Inoltre, sono stati segnalati all'Autorità Giudiziaria competente tre uomini, due marchigiani e uno napoletano, accusati dei reati di omessa dichiarazione e di dichiarazione fraudolenta.

 

Dall'inizio dell'anno la Guardia di Finanza ha avviato un vasto piano d'azione contro l'evasione fiscale internazionale e le frodi che coinvolgono imprese italiane e aziende che risiedono nella Repubblica di San Marino. In particolare, dal mese di gennaio sono state concluse 330 verifiche, e scoperti oltre 850 milioni di euro sottratti a tassazione e un'evasione di Iva per circa 240 milioni. Attualmente, sono in corso di svolgimento. Il piano d'azione interessa, in particolare, due tipologie di fenomeni: il primo riguarda i casi di proventi derivanti da evasione fiscale realizzata da imprese nazionali, individuate a seguito di indagini di polizia giudiziaria, che avrebbero veicolato 'capitali sporchi' verso società finanziarie di San Marino per poi farli rientrare puliti nel territorio nazionale sotto forma di finanziamenti e aperture di credito in favore di imprese affiliate.

Il secondo fenomeno su cui si incentrano le indagini della Guardia di Finanza riguarda invece le cosiddette 'frodi Iva carosello', attuate tramite società 'cartiere' che vengono interposte in maniera fittizia negli scambi commerciali fra imprese italiane e sammarinesi operanti principalmente nei settori dell'elettronica, telefonia mobile, elettrodomestici, abbigliamento, calzature, cartoleria e prodotti detersivi.